FIENO GRECO (TRIGONELLA FOENUM GRAECUM): descrizione botanica, storia, curiosità , usi, benefici in fitoterapia
Il fieno greco è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Proviene dal Medio Oriente e dal Nord Africa, ma la si può trovare anche in Persia, Egitto, Marocco e Cina. Il suo arrivo in Europa avvenne nel IX secolo e divenne sub spontanea nelle regioni mediterranee. Predilige terreni e climi asciutti e temperati. Il fieno greco somiglia molto al trifoglio e presenta un fusto eretto, cilindrico, che può arrivare fino agli 80 centimetri di altezza; le foglie sono composte da tre foglioline dentate, ovali con l’apice arrotondato; i fiori si presentano solitari o si possono presentare a due a due vicino le foglie, di colore bianchi o giallastri; il frutto è una sorta di legume che può arrivare fino a 15 centimetri di lunghezza, formato da una base che contiene i semi che possono essere anche 20. Essi presentano una forma triangolare e sono di colore bruno-giallastri. I semi vengono raccolti tra Luglio e Agosto, quando si presentano ben maturi, dato che le parti utilizzate della pianta sono appunto i semi e le foglie. Essi sono ricchi di saponine steroidee, tra cui vamogenina, fenugrecina e diosgenina; alcaloidi, come genzianina, colina e trigonellina; fitoestrogeni, quali quercetina, luteolina e vitexina; amminoacidi, come triptofano e lisina; vitamina A, B, C, D, e PP, sali minerali, tra cui ferro, calcio e fosforo; mucillagini, cumarine, acidi grassi, come stearico, palmitico, oleico, linoleico; acido nicotinico, fosfati organici, come lattoalbumina e lecitina.
Il nome botanico deriva dal termine greco “trigonos” che sta a richiamare la forma triangolare dei suoi fiori. Esiste un modo di dire che si usa in botanica “odore di fieno greco“ che i micologi usano come definizione per alcuni composti aromatici di funghi. E’ una delle piante più antiche utilizzata per scopi curativi, oltre che per uso culinario. Il suo primo utilizzo risale al periodo degli egizi, greci e romani, quando i semi occorrevano per la mummificazione oltre che per scopo medicinale. Le donne egizie e algerine che stavano per diventare delle novelle spose usavano i semi macinati di fieno greco, li macinavano per ottenere una farina che andava mescolata allo zucchero e olio, per creare delle focacce che avrebbero mangiato i giorni che precedevano il matrimonio, per essere più grassottelle, in onore dell’usanza araba. La consideravano anche un portafortuna e un potente afrodisiaco. Inoltre la consigliavano a tutti coloro che desideravano dei folti capelli e a tutte quelle donne che dovevano allattare, affinchè avessero più latte. Durante il Medioevo i monaci benedettini coltivavano la pianta nei giardini dei monasteri e la consigliavano come rimedio per la tosse, facendola cuocere con del miele e fichi.
L’attività che risulta essere principe del fieno greco è quella di ricostituente e stimolante dell’appetito. Degli studi scientifici hanno dimostrato un miglioramento sostanziale sul tono fisico di sportivi che lo hanno assunto. E’ quindi usato nelle diete per apportare peso, in caso di soggetti esili. Ha anche la capacità di migliorare la percezione gustativa e grazie alle mucillagini che contiene, protegge la mucosa gastrica, creando uno strato di muco nelle pareti dell’intestino. Inoltre si è riscontrato che favorisce l’aumentare del seno e della montata lattea poco prima del parto. In caso di menopausa riesce ad alleviare i classici sintomi che la caratterizzano. L’utilizzo di questa pianta riesce inoltre a contrastare l’osteoporosi. Il fieno greco trova anche utilizzo per uso esterno, attraverso creme che hanno la capacità di favorire la guarigione di piccole infiammazioni cutanee e foruncoli e come lozione di bellezza per contrastare la cellulite. In Cina e in India viene usato in caso di asma e artrite, quindi per favorire la digestione e mantenere il metabolismo ben attivo. In caso di assunzione di farmaci per via orale, questa pianta è in grado di far diminuire l’assorbimento intestinale degli stessi, per tale ragione si consiglia di assumerlo lontano dalla somministrazione di tali farmaci. Uno studio recente ha dimostrato che l’assunzione del fieno greco contribuisce a far abbassare i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue.
FIENO GRECO (TRIGONELLA FOENUM GRAECUM): dosi consigliate e controindicazioni
In commercio si possono trovare le capsule di fieno greco che contengono i semi in polvere, la tintura madre e l’estratto idroalcolico. La dose giornaliere che viene consigliata è di circa 12 grammi di semi da lasciare in infusione in una pentola con 2 litri di acqua per 15 minuti circa, dopo averli precedentemente fatti bollire e successivamente filtrati. In caso di emorroidi, il decotto si può far raffreddare e si può usare come emolliente. Per chi soffre di osteoporosi si consiglia una dose di 30 grammi circa di fieno greco abbinato alla liquirizia, con una dose di 10 grammi e 20 grammi di equiseto e altrettanti di avena. Si procede con il porre un cucchiaino di questo composto in un litro di acqua, che si farà bollire per 3 minuti circa, dopodiché si filtra e se si desidera si aggiunge qualche goccia di limone. Si consiglia di consumarlo tre volte al giorno lontano dai pasti. Per quanto riguarda le gocce di fieno greco, si consiglia di assumerne dalle 70 alle 90 gocce circa, prima dei pasti per due volte al giorno. Lo stesso vale per le capsule, con il dosaggio di due o quattro capsule.
Gli effetti collaterali che si possono riscontrare, in caso di dose eccessiva sono: nausea, diarrea e gas intestinali. E’ sconsigliato alle donne gravide e nel periodo dell’allattamento, a chi assume farmaci anticoagulanti.
FIENO GRECO (TRIGONELLA FOENUM GRAECUM): curiosità in cucina e ricette
Nella tradizione culinaria i semi di fieno greco vengono impiegati in svariate ricette culinarie, soprattutto quando si parla di spezie. Difatti è considerato uno dei principali ingredienti di alcune polveri indiane come il curry e masala. Una piccola quantità di semi germogliati si può aggiungere ad un piatto di lenticchie e verdure. I semi di fieno greco verdi freschi o secchi si usano nella cucina pakistana e indiana con l’abbinamento di patate, spinaci, carote e altri ingredienti e il piatto viene chiamato aloo-methi. Il fieno greco viene anche usato nei sottaceti, donando un sapore alquanto pungente. Se usato in modo meticoloso, enfatizza il sapore delle carni di pollo e verdure. Si può anche mischiare alle farine per creare un buon pane aromatico. L’estratto di semi di fieno greco è utilizzato a livello industriale nelle composizioni di aromi artificiali come lo sciroppo d’acero, il caramello e la vanillina.
Adesso vi proponiamo una ricetta indiana a base di fieno greco; si tratta del pollo al fieno greco o meglio riconosciuto come “pollo methi”. Vediamo come si prepara…
Pollo methi
Ingredienti: 1 pollo, 4 cipolle bianche, 1 cucchiaio di zenzero, 4 spicchi di aglio, 1 cucchiaio di peperoncino verde tritato, 1 cucchiaino di polvere di coriandolo, 1 cucchiaino di polvere di peperoncino rosso, 1 cucchiaino di curcuma in polvere, 1 cucchiaio di garam masala intero, 2 foglie di alloro, 2 cucchiai di foglie di fieno greco secco, 1 tazza di yogurt, olio e sale q.b
Preparazione: Tagliate e pulite il pollo; dopodiché accendete il fuoco e fate scaldare dell’olio in un wok. Aggiungete il garam masala intero e le foglie di alloro. Saltate fino a che il cardamomo non inizi a schioppettare. Aggiungete le cipolle che avrete tritato e fatele appassire. Aggiungete adesso lo zenzero ed i spicchi di aglio schiacciati, la polvere di curcuma, di coriandolo, di peperoncino ed i peperoncini verdi tritati. Fate saltare per un paio di minuti. Aggiungete adesso i pezzi di pollo e lo yogurt e fate cuocere a fiamma vivace per 10 minuti circa. Aggiungete adesso le foglie di fieno greco secche, il coriandolo fresco tritato, il sale ed una tazza di acqua. Coprite e fate cuocere a fuoco lento per una ventina di minuti. Servite ben caldo.
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