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GYNOSTEMMA: descrizione botanica, storia, curiosità, usi e benefici in fitoterapia

GYNOSTEMMA: descrizione botanica, storia, curiosità, usi e benefici in fitoterapia

gynostemma-pentaphyllum-jiaogulan-plant_300La gynostemma è una pianta erbacea perenne originaria della famiglia delle Cucurbitaceae, la medesima delle zucche e cetrioli, ma ha anche una stretta correlazione con il ginseng. La pianta è una vite originaria del sud della Cina, India, Corea, Malesia e Giappone e da qualche tempo, attraverso tecniche biologiche viene coltivata in Italia, soprattutto nelle pianure del Nord Italia. La  gynostemma presenta un fusto esile di colore bianco, delle radici rampicanti e delle foglie picciolate verdognole, a tratti, tendenzialmente gialline. Nel periodo di Luglio ed Agosto, la pianta produce dei piccoli fiori poco appariscenti, di un colore che va dal verde al giallastro, dai quali si sviluppano dei piccoli frutti tondi. L’ambiente ideale dove far crescere questa pianta è la montagna; difatti predilige il clima fresco ed umido, non mostrando particolare difficoltà nel sopportare le temperature rigide. Il suolo che la accoglie deve essere ricco di sostanza organica e ben drenato. Per quanto riguarda la raccolta e l’essiccazione, le foglie vanno raccolte nel periodo che va da Giugno fino ad Agosto, i mesi considerati di attività, che attraversa la pianta. I semi invece, andrebbero messi in ammollo in acqua calda per almeno 24 ore, successivamente si possono interrare in un composto sufficientemente ricco.

La composizione della gynostemma è costituita principalmente da saponine (ben 83 differenti), flavonoidi, polisaccaridi, acidi amminici, chetoni, proteine, oligoelementi e vitamine, che ne fanno un complesso attivo e “responsabile” dell’effetto equilibrante e benefico che possiede la pianta.

Gynostemma Penaphyllym è il suo nome botanico e sta a significare, “erba a cinque foglie”. Essa  è conosciuta con il nome di Ginseng del Sud, per la sua relazione con il ginseng  e con la parte meridionale della Cina, dove cresce maggiormente. Gli abitanti di questa parte della Cina assumono la gynostemma come tè rivitalizzante, da sempre, e molte persone che sono arrivate ai 100 anni di età, attribuiscono a tale pianta la grande virtù della raggiunta longevità, dato che è in grado di donare salute ed energia anche a chi combatte costantemente contro delle patologie croniche. La gynostemma viene definita e conosciuta anche con il nome di Ginpet, Jiaougulan o Makino e viene classificata come la pianta dagli effetti miracolosi, conosciuti fin dal 1330 A.C.  attraverso i testi di medicina cinese. L’utilizzo più antico arriva da tale zona, nel 1400, in piena carestia, dove la pianta veniva assunta come verdura. Successivamente, nel 1580 arrivarono i primi utilizzi in campo medico. La gynostemma, oltre che nell’Asia orientale, è stata apprezzata anche negli Stati Uniti ed anche in Europa, come una buona alternativa al ginseng, per la facilità di essere coltivata in vaso, in giardino o sul balcone.

Le benefiche proprietà di questa essenza verrebbero attribuite al gran numero di flavonoidi ed alle varie saponine, delle sostanze che sono state scoperte negli ultimi anni. In fitoterapia stanno ancora svolgendo degli studi sulla pianta in questione che vanta molteplici qualità, ma, già, la si può reperire in erboristeria dove viene venduta in capsule.

Diversi studi di natura farmacologica, hanno confermato l’efficacia delle virtù che vanta la gynostemma; difatti, viene considerata utile per curare svariati disturbi legati al fegato e reni, efficace anche contro patologie legate allo stomaco ed intestino. Viene anche considerata utile nei disturbi che riguardano i polmoni, come l’asma, le bronchiti e la tosse ed aiuta anche a combattere la depressione, il nervosismo ed i disturbi legati al sonno, come l’insonnia. Dagli esperti, la pianta  viene considerata “adattogena”, ovvero utile per tutte le situazioni in cui il nostro corpo richieda un aiuto per “adattarsi” ad affrontare le più svariate situazioni stresso gene. Con il passare del tempo, si sono scoperte anche delle eccezionali proprietà antitumorali, antinfiammatorie, antitrombotiche, antiulcerose, a supporto del sistema immunitario, ipolipidemiche, ipocolesterolemizzanti ed antiossidanti. Ha effetti positivi contro il morbo di Parkinson (i suoi estratti mostrano effetti neuroprotettivi - Molecules. 2010 Apr 16;15(4):2814-24. doi: 10.3390/molecules15042814. Neuroprotective effects of herbal ethanol extracts from Gynostemma pentaphyllum in the 6-hydroxydopamine-lesioned rat model of Parkinson’s disease. Choi HS1, Park MS, Kim SH, Hwang BY, Lee CK, Lee MK.)

Nella medicina tradizionale cinese la gynostemma  viene impiegata in patologie come il diabete, dato che ha la capacità di controllare i livelli di zuccheri nel sangue. In alcuni studi condotti, si è riscontrato che in alcune persone diabetiche, assumendo il tè di gynostemma per 12 settimane, si è ottenuto un abbassamento dei valori glicemici. Un’altra virtù che bisogna attribuire alla pianta è quella di riuscire a far aumentare il colesterolo buono e far diminuire quello cattivo. Risulta avere un’impronta benefica anche sul sistema cardiocircolatorio, aumentando l’efficienza cardiaca senza influenzare la pressione sanguigna o alzare la frequenza cardiaca, aiutando a far lavorare meglio (“aprire”) le valvole cardiache ed i vasi sanguigni.

GYNOSTEMMA: dosi consigliate e controindicazioni

Seppur la gynostemma è considerata un integratore tra i più sicuri, risulta essere comunque importante seguire un dosaggio corretto. In commercio, oltre alle capsule, la si trova sotto forma di tè in foglie, estratto secco, pillola, polveri ed anche in stato liquido. Il dosaggio dipende dalla concentrazione del produttore che usa. Per il tè invece, una – due tazze al dì sono sufficienti.

Assumendo la gynostemma si sono riscontrati dei lievi effetti collaterali, come la stanchezza, secchezza della gola e del naso, nausea, eruzioni cutanee ed aumento del battito cardiaco. A donne in gravidanza o che stanno pianificando di rimanere incinte si sconsiglia l’assunzione, poiché svariate ricerche hanno dimostrato che può causare coagulazione del sangue. Per tale ragione, le persone che assumono anticoagulanti, non dovrebbero assumere la gynostemma. Per qualsiasi chiarimento è sempre opportuno consultare il vostro medico per assicurarsi che non interagisca con altri farmaci.

GYNOSTEMMA: utilizzo in cucina

Per meglio rendere l’idea, cerchiamo di descrivere meglio il gusto di tale pianta. Le foglie profumano di tè verde cinese, il liquido presenta una colorazione gialla intensa e calda, al gusto è avvolgente, dolce e si rispecchia nel sapore dei piselli freschi appena raccolti per finire sulle note della liquirizia.

Si può preparare un’ottima tisana mettendo 3 / 4 cucchiaini di foglioline dentro 100 ml circa di acqua calda, lasciando in infusione per 2-3 minuti. Buon relax con questa tisana toccasana.

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