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Vincenzo Priessnitz

Vincenzo Priessnitz
Padre dell’idroterapia

vincenzo-priessnitz_preissnitz_vincenzVincenzo Priessnitz è considerato il padre dell’idroterapia, ovvero colui che proprio ha inventato l’idroterapia, la cura con l’acqua. Per tale ragione è considerato un pioniere dell’igienismo e della medicina naturale.

Egli stesso guarì da una situazione clinica a dir poco gravissima, ed il cui destino sembrava essere segnato.

Il ragazzo viveva con la sua famiglia, una famiglia numerosa e con una condizione economica precaria. Per tale ragione da piccolo non ebbe la fortuna di frequentare la scuola assiduamente e si occupava di portare gli animali al pascolo e di raccogliere legna dal bosco.

Tutto nasce proprio un giorno in cui il giovane Vincenzo stava raccogliendo la legna dal bosco e vide un cerbiatto  zoppicante che si dirigeva verso il ruscello. Questo comportamento dell’animale lo incuriosì e senza farsi accorgere si avvicinò per osservarlo. Vide che il cerbiatto avvicinatosi al ruscello, immerse nell’acqua la sua gamba ferita per qualche minuto e poi sempre zoppicando se ne tornò nel bosco. Questo episodio stimolò molto la mente e lo spirito di osservazione di Vincenzo Priessnitz. Rimane molto incuriosito da questo strano comportamento e per tale ragione il giorno successivo Vincenzo Priessnitz tornò al ruscello alla stessa ora, aspettandosi di trovare l’animale e così fu. Vide dunque l’animale al ruscello ripetere lo stesso comportamento del giorno prima. Vincenzo Priessnitz allora intuì che quel comportamento operato dall’animale dovesse servire a qualcosa e per tale ragione, decise di osservare e studiare per tutto il periodo necessario, il comportamento di quel cerbiatto al ruscello. Come pensava, l’animale tornava al ruscello alla stessa ora ogni giorno e dopo qualche giorno vide che l’animale camminava meglio. Questa esperienza gli fece nascere in se una domanda precisa: se l’animale si curò la ferita con l’acqua, perché non possiamo farlo anche noi essere umani, invece di prendere medicine? Doveva esserci qualcosa di speciale nell’acqua fredda di ruscello se è riuscita a migliorare la condizione dell’animale. Questa esperienza vissuta da Vincenzo fu la sua salvezza. Infatti un giorno accadde che mentre stava caricando del fieno su un carro trainato, il cavallo si imbizzarrì e lo fece cadere a terra. Il cavallo spinse il carro ed una ruota passò sopra il torace di Priessnitz, procurandogli la rottura delle costole e di altre gravissime lesioni interne. Ai tempi ( siamo ai primi anni del 1800. Priessnitz nacque il 4 Ottobre 1799) la famiglia chiamò un medico che visitandolo proferì la terribile diagnosi, ovvero che non si sarebbe salvato o che se anche si fosse salvato, sarebbe rimasto invalido.  Priessnitz però non si demoralizzò, anzi ricordandosi dell’esperienza vissuta dal cerbiatto ed armato di coraggio e forza di volontà, si fece aiutare dalla mamma. Per prima cosa egli cercò di ricomporre le sue fratture e successivamente usò delle compresse di acqua fredda. In seguito si sottopose ad applicazioni di acqua fredda ed osservò anche un periodo di digiuno. Giorno dopo giorno guidava la madre nel suggerirgli le applicazioni di acqua fredda che voleva preparate. Non appena poté alzarsi dal letto, iniziò a camminare ogni mattino 5 minuti a piedi scalzi sull’erba bagnata dalla rugiada. Ad un anno di distanza, aveva riacquistato la piena salute! Questo avvenimento così importante, ovvero che riacquistò la piena salute senza cure mediche (il medico gli aveva detto che probabilmente non sarebbe sopravvissuto) scosse la comunità ed ebbe una risonanza tale che la gente del vicinato e di tutte le zone limitrofe non tardarono a chiedergli aiuto. Preso dalla passione di questa sua scoperta, non si sottrasse a tale pratica ed aiutò tutti quelli che ne avevano di bisogno. Del resto continuare ad effettuare e/o consigliare queste pratiche riuscirono a fargli scoprire il nesso tra l’acqua fredda e la dinamica con l’organismo umano. Fondamentalmente capì che alla base di qualsiasi malattia vi era un processo infiammatorio e congestizio dove le tossine del residuo organico dovevano essere eliminate se si voleva sconfiggere la malattia. Capì dunque che per vincere la malattia occorreva vincere l’infiammazione e la congestione interna dell’organismo.

Le guarigioni che riusciva ad ottenere attiravano sempre più persone malate che a lui si rivolgevano per riacquistare il proprio stato di salute, grazie a quello che lui aveva inventato: l’idroterapia. Provenivano tanti ammalati e da tutte le regioni, anche lontane dell’Austria, che lo costrinsero a trasformare la sua casa in un ambiente di cura, improvvisando attrezzature che lui stesso aveva ideato e costruito secondo le necessità.

Il nome e la fama di Vincenzo Priessnitz si sparse e si diffuse talmente tanto che iniziò a dar fastidio all’organizzazione medica ed ai vari funzionari del luogo, che lo denunciarono per abuso della professione medica e di ciarlataneria. Nonostante questo però Vincenzo Priessnitz acquistava ancor di più nomea e sempre più ammalati si rivolgevano a lui.

Fortunatamente a prevalere fu il senso di giustizia dei giuristi del governo imperiale che, dopo accurata inchiesta, nell’ultimo processo contro Priessnitz non riconobbero in lui quanto di cui era accusato, anzi! Priessnitz ebbe piena soddisfazione, tant’è che in Grafenberg fu aiutato a istituire un grande sanatorio, costituito da venti case circondate da giardini e prati, il quale venne inaugurato nel 1829. Per i suoi servigi di grande utilità sociale, Priessnitz ottenne onorificenze pubbliche e dallo stesso imperatore Ferdinando I, fu insignito della medaglia d’oro con fascia al valore civile. Inoltre, sempre per l’interessamento dell’Imperatore stesso, poté vedere coronato il suo sogno con l’istituzione di una cattedra di idroterapia nella stessa Università di Vienna.

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