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ANALISI CLINICHE: ACIDO LATTICO

Acido lattico

Cos’è: L’acido lattico è  un acido carbossilico formato a partire  dall’acido piruvico mediante l’attività dell’enzima lattato deidrogenasi. È un sottoprodotto del metabolismo anaerobico lattacido.
Viene prodotto dalle cellule quando esse non ricevono un apporto adeguato di ossigeno per permettere loro di metabolizzare il glucosio fino ad anidride carbonica ed acqua. Nel tessuto muscolare, l’acido piruvico, quando non può entrare nei mitocondri per essere ossidato, viene trasformato in acido lattico. Questo permette che la glicolisi, a monte, continui a trasformare altro glucosio in acido piruvico e così produrre legami energetici. Un aumento dell’acido lattico – o dell’insieme di acido lattico e acido piruvico – in generale è indice di un’alterazione dell’attività mitocondriale, quale si può avere per deficit dell’enzima piruvato deidrogenasi, dell’enzima piruvato decarbossilasi, dell’enzima  citocromo-C-ossidasi o di altri enzimi della catena respiratoria. L’acido lattico in eccesso (contenuto nei distretti che lo producono) entra nei capillari e si riversa nel torrente circolatorio raggiungendo in breve tempo il fegato, che lo utilizza per ricavarne nuovamente del piruvato e poi glucosio (neoglucogenesi o ciclo di Cori). Il tessuto che produce la maggior quantità di acido lattico è quello muscolare striato; questo avviene di conseguenza alla grande richiesta energetica necessaria agli sforzi atletici e sportivi, sia prolungati e oltre soglia anaerobica, sia brevi e super intensi.

Prescrizione esame: Il test fornisce indicazioni delle alterazioni dell’equilibrio acido-base che si verificano in diverse condizioni quali ad esempio: ipossia dei tessuti per alterazioni metaboliche o di circolo, condizioni di coma, intossicazioni, asfissia perinatale, diabete di tipo 2, malattie metaboliche ereditarie, alcolismo, cirrosi ed epatopatie, insufficienza renale. Il dosaggio dell’acido lattico nel sangue consente di valutare  anche lo stato di ossidazione dei tessuti e l’equilibrio tra gli ioni (carica + e -).

Inoltre, la valutazione del lattato ematico viene utilizzata nei test prestativi in ambito sportivo. La soglia aerobica del soggetto, ovvero il punto oltre al quale l’acido lattico inizia ad accumularsi nel sangue, viene fatta coincidere con i livelli di lattacidemia pari a 2-2.5 mM/L. La soglia anaerobica, invece,  corrisponde ad un’intensità di esercizio alla quale l’accumulo di acido lattico diviene particolarmente importante, tale da imporre una diminuzione dell’intensità di esercizio entro un intervallo di tempo (10-30 minuti, intervallo che aumenta all’aumentare dell’allenamento dell’atleta). La soglia anaerobica viene fatta coincidere con i livelli di lattacidemia pari a (3.9-4 mM/l) e prevede il consumo prevalente del glucosio ottenuto dal glicogeno muscolare.

Nel sospetto di una patologia mitocondriale, se l’acido lattico basale è normale, si può evidenziare un suo incremento patologico mediante la “Prova da sforzo aerobico”, test nel quale il paziente esegue un esercizio di venti minuti alla cyclette e viene sottoposto poi a una serie di prelievi di sangue seriali per dosare l’acido lattico. 
L’acido lattico plasmatico può anche essere valutato nella “Prova da sforzo anaerobico”, test in cui il paziente apre e chiude ripetutamente con forza una mano per un minuto, mentre viene bloccata la circolazione arteriosa del braccio (e quindi l’apporto di ossigeno) mediante un bracciale. 
Una successione di prelievi allo stesso arto viene eseguita prima e dopo il test: se essi indicano una mancata produzione di acido lattico, sono segnale di alterazione della glicolisi o della glicogenolisi.

 

Valori di riferimento:

Uomo – Donna: 0.6 – 1.8 m mol/L

Valori elevati o fuori norma:

Oltre all’attività fisica intensa, esistono altre cause di produzione e accumulo di acido lattico; alcune di esse sono:

  • Tumore
  • AIDS
  • Malattie mitocondriali (genetica)
  • Ingestione eccessiva di alcol (nella quale i meccanismi tampone non sono in grado di sopperire alle necessità dell’acidosi)
  • Anemia
  • Cirrosi epatica (mancata funzionalità del fegato di svolgere la neoglucogenesi)
  • Diabete
  • Insufficienza renale cronica
  • Encefalomiopatie (patologie a livello muscolare e cerebrale)
  • Ipossia
  • Acidosi lattica
  • Alterazioni dello stato metabolico del sistema nervoso centrale, soprattutto in caso di meningite batterica o fungina, talvolta anche nelle meningiti virali
  • Infarto del miocardio

Alcune malattie muscolari – in particolare le miopatie metaboliche – possono causare un alterato valore dell’acido lattico plasmatico, valutato a riposo o nell’ambito di particolari prove. 
Ne sono esempi le miopatie da deficit degli enzimi fosfofruttochinasi e miofosforilasi.

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