TRIPTOFANO
Il triptofano è un aminoacido poco polare con un gruppo laterale indolico ed è alla base del gruppo delle triptamine. Per gli essere umani è uno dei diversi aminoacidi essenziali, per cui deve essere necessariamente introdotto attraverso un’alimentazione corretta (mediante l’assunzione di alimenti come legumi,carni, pesce, latticini e uova) o tramite integrazione. Dalle piante e da alcuni microrganismi viene sintetizzato a partire dall’acido antranilico che condensa con il fosforibosil pirofosfato e come ultima tappa metabolica l’enzima triptofano sintasi catalizza la formazione di triptofano a partire dalla serina e dall’indolo. Il triptofano, oltre ad essere un aminoacido chiave per la sintesi proteica, è in grado di stimolare l’ormone della crescita per favorire l’accrescimento muscolare. E’ un elemento fondamentale per la sintesi di altre molecole biologiche fisiologicamente e metabolicamente importantissime come la niacina e la serotonina. Nell’organismo infatti il triptofano viene metabolizzato mediante apertura dell’anello indolico e ciò rappresenta l’inizio della sintesi dell’acido nicotinico e della nicotinamide, vitamine del complesso B. La niacina, infatti, conosciuta anche come vitamina PP o vitamina B3, è coinvolta nei meccanismi metabolici che originano energia a partire dai macronutrienti. Una carenza di questo aminoacido porta ad una conseguente carenza di vitamine B3, ma anche alla perdita di peso nei bambini e all’insorgenza di patologie come la pellagra. Il triptofano è un fattore di regolazione anche della sintesi della glutammina. Infatti, una carenza di questa molecola è conseguenza di una malattia ereditaria nota come malattia di Hartnup che si manifesta con alterazioni psichiche e sintomi cutanei di tipo pellagroso. Uno dei più importanti compiti del triptofano è infine quello di essere un precursore della serotonina, neurotrasmettitore indispensabile per trasmettere impulsi nervosi dal cervello, per regolare l’umore e per regolare insieme alla melatonina i ritmi del sonno. La presenza di serotonina nel corpo determina un equilibrio anche del ciclo fame-sazietà. Di norma infatti il triptofano viene assunto per il trattamento di disturbi legati ad alterazioni del sistema nervoso centrale, quali depressione, ansia e insonnia. Inizialmente il triptofano viene convertito dal triptofano 5 monossigenasi in 5-idrossitriptofano, che viene decarbossilato a triptamina e idrossilato a 5 idrossitriptamina o serotonina. La serotonina può essere poi convertita in melatonina, importantissima nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Quindi, il triptofano assunto la sera ha un effetto calmante naturale, concilia il sonno, distende i nervi, in quanto determina un antagonismo con la dopamina, che è un eccitante. Viene considerato uno stabilizzatore dell’umore, utilizzato come antidepressivo e contro l’insonnia, data la sua capacità di aumentare i livelli sia di serotonina sia di melatonina. La serotonina, essendo un neurotrasmettitore eccitatorio sintetizzato dal triptofano idrossilasi, viene identificato come “ormone del buonumore”. La melatonina è invece uno pseudo ormone, prodotto dalla ghiandola pineale in risposta al buio o alla poca luce, che modula i ritmi sonno-veglia. Inoltre i livelli di serotonina sono sempre diminuiti nei pazienti depressi. Il triptofano, convertito dal corpo in 5 idrossitriptofano, è in grado di attraversare la barriera ematoencefalica ed, agendo a livello del sistema nervoso centrale, viene proposto come antidepressivo, anoressizzante e come valido aiuto contro l’insonnia. Altre indicazioni di possibile utilizzo possono essere l’attenuazione del dolore cronico e il trattamento dei comportamenti violenti, maniaci, ossessivi e compulsivi legati a nevrosi.
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