Acido Folico
Cos’è: Più che di acido folico sarebbe corretto parlare di folati, dal momento che esiste un’intera famiglia di sostanze con struttura ed attività biologica analoga a quella della classica vitamina B9. Durante l’assorbimento intestinale queste provitamine vengono ridotte nella loro forma più semplice, chiamata, appunto, acido folico.
L’acido folico (folato) è la vitamina B9. Non viene prodotto dall’organismo ma deve essere assunto con il cibo. L’acido folico è presente nelle uova, nel latte, nei vegetali a foglia, nei lieviti, nel fegato, nella frutta, e viene anche prodotto dai batteri intestinali.
E’ coinvolto nella sintesi degli acidi nucleici e quindi delle basi puriniche e pirimidiniche ed è essenziale per la produzione dei globuli rossi. Risulta essere particolarmente importante nelle donne in stato di gravidanza per prevenire malformazioni neonatali, particolarmente quelle a carico del tubo neurale (anencefalia, spina bifida), che si possono originare nelle prime fasi dello sviluppo embrionale. Il fabbisogno quotidiano in condizioni normali è di circa 0,2 mg. Durante la gravidanza, quindi, il fabbisogno di folato si raddoppia a 0,4 mg. Di conseguenza una sua carenza comporta una ridotta sintesi di DNA. L’acido folico contribuisce anche a prevenire altre situazioni di rischio alla salute. La sua presenza abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, associato al rischio di malattie cardiovascolari.
Prescrizione esame: Anemia megaloblastica, gravidanza, terapia con farmaci (methotrexate), malassorbimento, alcolismo, iperomocistinemia.
Per la completezza della diagnosi deve essere misurata nel siero anche la Vitamina B12, perchè in più del 50% dei casi di anemia megaloblastica c’è una carenza di B12 piuttosto che di folati.
Valori di riferimento:
Uomo – Donna : 2,7 e 17,0 ng/ml
Valori elevati e fuori norma: Valori superiori possono essere determinati da una dieta vegetariana, da un supplemento di acido folico, da trasfusioni di sangue e dall’anemia perniciosa.
Valori bassi e fuori norma: Livelli di acido folico inferiori alla norma potrebbero essere registrati in pazienti in stato di gravidanza, che seguono una dieta inadeguata, che assumono farmaci chemioterapici o estro-progestinici, che sono sottoposti a emodialisi o che sono affetti da:
- anoressia nervosa
- ipertiroidismo
- anemia emolitica
- anemia falciforme
- anemia macrocitica dovuta alla gravidanza
- anemia megaloblastica
- leucemia
- cirrosi
- deficit di vitamina b12
- malassorbimento
- malattia infiammatoria intestinale
- neoplasia
- alcolismo
Una riduzione dell’assorbimento di acido folico, e/o un conseguente aumento del fabbisogno, possono derivare anche da un elevato consumo di alcol, dal diabete mellito insulino-dipendente e dalla celiachia. Se le donne in età fertile presentano uno di questi fattori di rischio, quindi, è necessario che assumano con particolare attenzione la vitamina nel periodo periconcezionale.
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