Reflusso, farmaci e rischi mortali: Il caso Domperidone
Reflusso, gastrite e nausea…quali soluzioni?…Farmaci tossici?
Molti dei farmaci utilizzati per l’attenuazione dei sintomi della gastrite e del reflusso gastro-esofageo contengono il principio attivo DOMPERIDONE. Le indicazioni farmacologiche, infatti, consigliano l’uso per la riduzione della nausea e del senso di pienezza e pesantezza gastrica; trattamento coadiuvante della malattia da reflusso gastroesofageo; dispepsia; rigurgito.
Effetti collaterali: morte?
Il domperidone è un derivato benzoimidazolico che possiede proprietà sia antiemetiche sia procinetiche.
Il domperidone è un antagonista dopaminergico utilizzato nel trattamento a breve termine di nausea e vomito di diversa eziologia: indicato come antiemetico in chemioterapia o durante trattamenti farmacologici con levodopa o bromocriptina in pazienti affetti da morbo di Parkinson; antagonizza l’emesi indotta da apomorfina (ED50: 0,030 mg/kg) (Niemegeers et al., 1980).
Il 19 febbraio scorso è stato pubblicato uno studio, condotto dal gruppo editoriale della rivista Prescrire sui dati di prescrizione di domperidone in Francia nel corso del 2012 e sulla stima degli effetti collaterali gravi attribuibili all’uso di questa sostanza.
La rivista ha calcolato che il domperidone è stato dispensato almeno una volta nel corso del 2012 al 7% circa della popolazione francese (tre milioni di adulti) ipotizzando che alla sua assunzione possa essere associato un numero di morti cardiache improvvise comprese tra 25 e 120 in un anno. Da qui l”esortazione a ritirare il domperidone dal mercato, ancora prima di Marzo 2014 quando è prevista la pubblicazione di un parere da parte dell”Agenzia europea dei medicinali (EMA su questa tematica.
Nel 2010 erano stati infatti pubblicati due studi epidemiologici sul rischio di aritmia ventricolare, arresto cardiaco, morte improvvisa ipotizzando un collegamento di tali eventi con il farmaco. Il domperidone rientra infatti in quella categoria di molecole capaci di aumentare il rischio di “torsione di punta”, una grave aritmia ventricolare associata al prolungamento dell’intervallo QTc che, se non trattata tempestivamente, porta a morte.
Da alcuni anni è nota l’associazione tra domperidone e rischio cardiaco tanto che l’Agenzia italiana del Farmaco aveva già emesso nel 2011 una Nota informativa per mettere in guardia gli operatori sanitari sugli effetti negativi del Domperidone. I rischi cardiaci associati all’impiego di domperidone sono ignorati dalla maggior parte dei pazienti che spesso utilizza questo farmaco con disinvoltura.
Inoltre il Domperidone stimola la produzione di latte materno come effetto secondario in quanto aumenta i livelli serici di prolattina. Questo impiego del farmaco è un uso off label, non raccomandato dalle Agenzie Regolatorie.
Da qui si evince che l’uso del composto molecolare potrebbe portare gravi conseguenze al sistema nervoso, che regola i processi di cardiaci e ormonali.
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