ALTHEA OFFICINALIS: presentazione botanica, proprietà, usi, benefici, curiosità e fitoterapia
L’althea officinalis è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Malvacea. Il nome botanico della pianta deriva dal greco Althain e significa “curare o colei che cura”, ma l’althea è nota anche con il nome di Bismalva, Malvavischio, Malvaccione, Altea comune, ecc. ed era conosciuta e veniva utilizzata fin dall’antichità come pianta medicinale ed alimentare. Cresce spontanea in tutta Europa ma la sua provenienza è statunitense, dalla Virginia in modo particolare. Si trova, principalmente nei luoghi freschi, lungo i fiumi ed i laghi. L ‘althea ha una caratteristica vegetazione vellutata di colore verde chiaro, le foglie sono trilobate, lunghe da 6 a 10 cm, di colore grigiastro e vellutate, con margine seghettato. Fiori ampi bianchi e rosei, a cinque petali, sono portati in grappoli da un lungo fusto eretto che raggiunge un’altezza di 50-160 cm che può essere semplice o ramificato.
I componenti principali che troviamo nell’ althea officinalis sono: la mucillaggine (25-35% ), i polifenoli, i tannini, gli steroli, la pectina (11% ) e l’amido. Le parti della pianta utilizzate in fitoterapia sono: le radici, i fiori e le foglie. La proprietà principale della pianta è quella di essere un potente antinfiammatorio che combatte le bronchiti, le faringiti e le tossi secche. Nelle radici, di recente, sono stati individuati: lo scopoletolo, la quercetina, l’asparagina, l’acido caffeico, l’acido clorogenico e acido cumarico. Gli estratti delle radici possiedono delle proprietà emollienti e lenitive sulle membrane della mucosa, dovute soprattutto alla presenza di mucillaggini che hanno evidenziato una potente attività ipoglicemizzante. L’utilizzo dell’ althea officinalis (gli estratti delle radici, foglie e fiori) in Germania, viene impiegato per combattere il senso di inappetenza e nei disturbi digestivi. Essendo un ottimo antinfiammatorio, questa pianta è indicata per chi soffre di gengiviti, gastriti, coliti infiammatorie e spastiche. Nel mondo della cosmesi, vengono sfruttate le proprietà lenitive di cui gode, mediante l’applicazione localizzata di creme, quando si presentano casi di pelle sensibile, disidratata, secca, che si irrita e si arrossa facilmente, per piaghe e scottature. Per la cura e l’igiene di pelle delicate come quella dei bambini e degli anziani, i prodotti a base di althea officinalis sono molto indicati.
ALTHEA OFFICINALIS: storia e curiosità
Si narra che Althea era una famosa guaritrice e madre di Deianira e di Meleagro, le Moire le hanno predetto la morte del figlio allo spegnersi dell’ultimo tizzone che era presente nel fuoco, lei lo spense e lo nascose gelosamente. Ma in una contesa tra Etoli e
Cureti per impossessarsi del cinghiale Calidonio, Meleagro le uccise i fratelli e lei adirata contro il figlio lasciò consumare nel fuoco il tizzone da cui dipendeva la sua vita, poi, tormentata dal rimorso, si impiccò. I romani consideravano le radici di althea una vera squisitezza, nel Medio Evo, veniva coltivata nei giardini dei monasteri ed era utilizzata per curare piaghe tumefatte e infette, per gli inglesi è la Marsh Mallow e anticamente con le sue radici si faceva il dolce omonimo; nella medicina popolare l’althea era utilizzata anche per frizionare le gengive sensibili in fase di dentizione.
ALTHEA OFFICINALIS IN FITOTERAPIA: dosi di assunzione consigliate
Nella fitoterapia moderna l’althea officinalis viene impiegata sotto forma di estratti secchi in polvere, in infusi, decotti, macerati freddi e tinture madri. Le dosi di assunzione che si consigliano sono pari a 2 gr. di althea (fiori e foglie) per una tazza di acqua (infuso), 15 gr. di radice di althea in una tazza di acqua fredda (macerato freddo), 30 parti di althea in 100-1000 di acqua (decotto), 50-150 mg. di polvere per capsula, 40 gocce di tintura madre tre volte al giorno.
ALTHEA OFFICINALIS: controindicazioni, effetti collaterali e interazioni farmacologiche
Se ne sconsiglia l’impiego in pazienti che seguono una terapia a base di insulina o farmaci ipoglicemizzanti orali, poiché l’elevato contenuto di mucillaggine nell’ althea può contribuire alla riduzione dei livelli glicemici, in gravidanza e in allattamento.
ALTHEA OFFICINALIS: ricette e curiosità
Il medico e botanico greco Dioscoride Pedanio la descriveva come utile rimedio nei trattamenti interni e esterni contro le infiammazioni. Già in tempi antichi Plinio ne descriveva le proprietà officinali nella sua opera Naturalis historia ,scritta nell’anno 77.
L’althea officnalis la troviamo in commercio come ingrediente principale in molti prodotti, tra i quali: latte detergente, creme per pelli delicate, doposole idratanti e lenitivi, colluttori, farmaci emollienti, unguenti. E’ anche utile per certi rimedi fai da te, come:
Tisana Altamen
Ingredienti: 3 cucchiai di fiori di ‘althea, 3 cucchiai di foglie di menta, 1 l. di acqua. Preparazione: Portare ad ebollizione 1 l. di acqua, immergere i fiori di althea e le foglie di menta. Far bollire per 5 minuti e spegnere. Lasciare il tutto in infusione per 15 minuti circa, dopodiché, filtrate. Questa tisana, consumata per un paio di volte al giorno, è utile per calmare la tosse ed espellere il catarro.
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