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GERANIO (PELARGONIUM ODORATISSIMUM AIT): descrizione botanica, storia, curiosità, usi, benefici in fitoterapia

GERANIO ( PELARGONIUM ODORATISSIMUM AIT ): descrizione botanica, storia, curiosità, usi, benefici in fitoterapia

geranioIl pelargonium, più comunemente conosciuto con il nome di geranio, è una pianta perenne appartenente alla famiglie delle Geraniacee, originaria delle zone desertiche dell’Africa australe, solo poche specie sono originarie della Siria e dell’Oceano Indiano. Questa tipologia, l’odoratissimum, di cui parleremo in questo articolo, è la stessa che ritroviamo in alcune abitazioni, per chi ama le piante. E’ una pianta ad andamento cespuglioso che può raggiungere i 2 metri di altezza, con un fusto semilegnoso sulla base. Le foglie sono lucide, frastagliate, aromatiche e verdi; nella parte centrale hanno un’area a forma di ferro di cavallo o di cuore, che contrasta con il colore del resto delle foglie. Ha la particolarità di avere dei fiori molto eleganti con sette stami, con la corolla di forma irregolare. La loro tonalità varia dal bianco, al rosso, con le varie tonalità del rosa dal caratteristico profumo di mela. Sono portati in cima a dei lunghi steli, riuniti in ombrella. La fioritura avviene dalla primavera all’autunno. I componenti principali del geranio sono: geraniolo, linalolo, citronellolo, mentone, isomentone, limonene e sabinene.

Il suo nome Pelargonium deriva dal greco “pelargos”, che significa cicogna per via della somiglianza dei frutti con il becco di questo uccello. Chiamata anche Malva d’Egitto, il geranio fu introdotto in Italia da un nobile veneziano che rimase affascinato dai suoi colori, importando la specie.

Alcune notizie storiche sui gerani risalgono al ‘600, il periodo in cui alcuni mercanti si fermarono a Capo di Buona Speranza, luogo di sosta obbligatoria per far rifornimento di acqua potabile e provviste. Gli equipaggi delle navi non erano composti solo da marinai e mercanti, ma anche da naturalisti che compievano delle esplorazioni scientifiche. Durante una spedizione un gruppo di naturalisti venne attratto dal profumo che sprigionava il geranio e così è stato importato in Europa. Giunto a destinazione, non venne molto apprezzato e la sua coltivazione fu limitata agli orti botanici. Nel frattempo, vennero ibridati e intorno al 1802, quando Città del Capo divenne una colonia inglese, in Gran Bretagna, iniziarono ad arrivare numerose piante di geranio, tutto ciò aumentò la sua popolarità e la conseguente richiesta. Divenne una moda che colpì anche la Francia e la Germania, dove divenne “il fiore della strada”. Secondo gli arabi i gerani li fece apparire il profeta Maometto, che, dopo un giorno di incessante lavoro, lavò i suoi abiti e li pose ad asciugare sopra alcune piante di malva, quando furono asciutti, nel ritirarli, scoprì che sotto i suoi abiti c’erano dei gerani. In Italia, venne importato da un veneziano che rimase affascinato dai suoi colori vivi. Ai giorni nostri i gerani li si incontra spesso nelle nostre abitazioni, sia per la loro bellezza, sia per la loro capacità di tenere lontano le zanzare ed altri insetti. Inoltre, vengono anche coltivati per scopo farmaceutico, con l’estrazione del suo olio essenziale.

L’utilizzo del geranio possiede molta importanza nell’aromaterapia. Attraverso il suo olio essenziale, ottenuto mediante la distillazione con acqua di fiori, fusti e foglie, viene utilizzato, diluendo qualche goccia in acqua ed è stato costatato che riequilibra il sistema nervoso, tonifica il fegato e i reni, rilassa, mette di buon umore, alleviando l’ansia e la tensione nervosa. Quindi, risulta essere un ottimo antidepressivo, antinfiammatorio, lenitivo, antisettico e astringente. In cosmetica, agisce anche come tonico della pelle, contrastando l’invecchiamento cutaneo, la cellulite e grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, risulta essere anche un valido alleato in caso di ustioni, acne, vesciche e piaghe. Favorisce la circolazione e in caso di gambe pesanti, il suo utilizzo può apportare molto sollievo. Inoltre, l’olio essenziale del geranio è l’olio più usato contro gli insetti, soprattutto le zanzare.

Alcuni scienziati sostengono che gli estratti di radice del geranio contengono composti che attaccano HIV-1 particelle e impediscono la replicazione del virus. Un team guidato dal Dr. Markus Helfer e il Prof. Dr. Ruth Brack-Werner presso l’Istituto di virologia e Prof. Dr. Philippe Schmitt-Kopplin dall’unità di ricerca analitica biogeochimica (BGC) ha effettuato un esame approfondito degli effetti di estratti di questa pianta HIV-1 infezione di cellule in coltura. Essi hanno dimostrato che gli estratti proteggono sangue e cellule immuni da infezione da HIV-1, il tipo più diffuso di HIV. Un articolo comparso sulla rivista scientifica Phytomedicine (Wittschier N. et al, Phytomedicine 2007 Apr;14(4):285-8. Epub 2007 Mar 9) descrive come la radice di una particolare specie di geranio (Pelargonium sidoides) come impedisce al batterio Helicobacter pylori di infettare le cellule dello stomaco. Questa pianta ha origini sudafricane: l’estratto delle radici in passato fu utilizzato contro la tubercolosi e oggi è impiegato nel trattamento di affezioni dell’apparato respiratorio, bronchiti e raffreddori. Le sue proprietà terapeutiche sembra che siano state scoperte alla fine del secolo scorso grazie alle vicissitudini di un militare inglese che si ammalò di tubercolosi in Sud Africa. Fu curato con un decotto di Pelargonium sidoides. Quando rientrò in Europa, nel 1897, lui stesso, diffuse l’uso di questa pianta per la cura della tubercolosi. Successivamente ci fu il risveglio del mondo scientifico che si interessò dei riscontri che suscitava tale pianta, date le sue proprietà antibatteriche ad ampio spettro (Kaiser O. et al, 1997 Planta Med 63: 508-510): gli estratti della radice di questa specie di geranio sono infatti risultati attivi su molti ceppi batterici come mycobacterium, streptococcus pyogenes e su alcuni ceppi resistenti di staphylococcus aureus. Inoltre sono stati osservati effetti di immunomodulazione. L’estratto di Pelargonium sidoides induce sia un aumento delle cellule natural killer che aggrediscono ed eliminano i patogeni che entrano nell’organismo, sia un incremento di sostanze notoriamente implicate nei meccanismi fisiologici di stimolazione del sistema immunitario come il Tumor Necrosis Factor-alfa e l’interferone-gamma (Kaiser O. et al., 2001Phytother. Res. 15: 122-126). Le ricerche condotte sull’helicobacter pylori hanno confermato i dati precedenti ed hanno evidenziato il possibile target su cui riesce ad agire la pianta. Pare infatti che essa impedisca l’adesione tra cellula batterica e cellula epiteliale gastrica interferendo con le proteine di membrana responsabili del legame

 

GERANIO (  PELARGONIUM ODORATISSIMUM AIT ): dosi consigliate e controindicazioni

L’olio essenziale di geranio risulta essere molto utile per curare infiammazioni della bocca e mal di gola, metterne 6 gocce in un bicchiere di acqua a temperatura ambiente, aiuta ad attenuare i sintomi, attraverso i gargarismi. In caso di stress o depressione, far disperdere nell’aria 3 gocce di essenza di geranio, aiuta ad alleviare il mal di testa, stress e nervosismo. Per combattere la cellulite e per la cura della pelle, si può spalmare un cucchiaino di olio vegetale (come l’olio di mandorle) con l’aggiunta di 4 gocce di essenza di geranio e spalmare sulla parte interessata. Con questa miscela, si può anche effettuare dei massaggi anche dopo la doccia. L’olio essenziale, massaggiato sul basso ventre, inoltre, risulta anche essere utile per alleviare i classici sintomi apportati dal periodo del ciclo mestruale.

L’olio essenziale di geranio è considerato sicuro, per cui non vi sono particolari precauzioni da seguire.

GERANIO (  PELARGONIUM ODORATISSIMUM AIT ): curiosità in cucina e ricette

I gerani risultano essere molto versatili, prestandosi anche in cucina; i fiori, ad esempio, vengono usati per la preparazione di dolci e dessert, mentre le foglie, per tisane e sciroppi. Risultano essere utili per aromatizzare lo zucchero a velo o per piatti di carne e si rivelano gradevoli infuse nel tè. Una magnifica idea sarebbe quella di distribuire le foglie imburrate in uno stampo per dolci, prima di versare l’impasto.

Si possono creare anche degli sciroppi che insaporiranno la vostra frutta. Vi proponiamo una ricetta:

Sciroppo di geranio:

Ingredienti: 1 manciata di foglie di geranio odoroso, 300 gr. di zucchero di canna,350 ml. di acqua.

Preparazione: Mettere gli ingredienti in una casseruola, spezzettando le foglie, affinchè il loro aroma fuoriesca.  Portare il tutto ad ebollizione, far sobbollire per qualche minuto, dopodiché spegnete e lasciate riposare per mezz’ora. Filtrate lo sciroppo,imbottigliatelo e conservatelo in frigo.

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