Il cancro dolcificato nel piatto
L’aspartame è un edulcorante, dolcificante ed esaltatore di sapidità artificiale. È composto da due amminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina, e l’estremità carbossilica della fenilalanina è esterificata con il metanolo.
Il Prof. Berrino risponde alla prima domanda sullo zucchero, nell’ambito di un’intervista realizzata per La Scuola della Salute, un progetto del 2011 promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di tumori, “E’ un modo per far sembrare buone delle cose che non sono buone”.
“L’uomo nella sua storia non ha mai mangiato zucchero” chiarisce il professore, ma oggi lo troviamo dappertutto: nei piselli in scatola, nel pane, nelle fette biscottate ecc”. Questo perché la qualità degli ingredienti di base è pessima. Lo zucchero fa male, soprattutto nella forma liquida: quindi bevande zuccherate, gasate, che sono la principale causa di obesità nei bambini. La sua peculiarità è quella di essere ingerito volentieri anche quando si è sazi.
Il migliore modo per gustare qualcosa di dolce é mangiare la frutta.Un’ottima colazione, per esempio, è quella fatta col muesli, fatto con fiocchi d’avena, uva sultanina, frutta secca.
“Quelli che bevono le bevande dietetiche, senza zucchero, ma con dei dolcificanti artificiali,come l’aspartame, hanno esattamente lo stesso rischio di sviluppare sindrome metabolica” ha detto il prof. Berrino ai microfoni di Report.
I dolcificanti artificiali chimici consentono di assorbire maggiormente il cibo solido. Inoltre, sono state effettuate ricerche su topi e ratti ai quali venivano somministrate quotidianamente con il cibo determinate concentrazioni di aspartame fino alla loro morte spontanea,dall’Istituto Ramazzini di Bologna e i risultati dello studio hanno rilevato un aumento dell’incidenza di linfomi e leucemie nelle femmine e un aumento di neoplasie ai nervi cranici nei ratti maschi. Il rischio di cancro era associato a una dose di aspartame di 20 mg per chilo, ovvero la metà di quella ammessa (40mg per kg)!!!!
Come emerso dall’inchiesta di Rai 3, già nel 1971 John Olney, patologo e psichiatra dell’università di Saint Louis, scoprì che l’acido aspartico che compone l’aspartame aveva provocato piccoli buchi nel cervello dei topi. L’avvocato dei consumatori di Washington, James Turner, inoltre, presentò un altro studio che la Food and Drug Administration non aveva considerato. A sette giovani scimmie fu fatto bere latte con aggiunta di aspartame per un anno. Cinque furono colpite da crisi epilettiche gravi. E una delle scimmie morì nel corso dell’esperimento. Nonostante ciò, il via libera alla commercializzazione dell’aspartame risale al 1981 negli Statu Uniti (l’anno dopo anche in Italia), quando l’autorità sanitaria americana certificò la sicurezza della sostanza per il consumo umano, anche se il prodotto presentava effetti cancerogeni.
Dovremmo quindi porci qualche domanda?!?
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