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ARTRITE, REUMATOIDE, PSORIASICA: SINTOMI, CAUSE, CURE E RIMEDI

ARTRITE: Tipologie, cause e sintomi


artrite_reumatoide_psoriasica2La parola artrite, letteralmente sta a significare: “articolazione dolorante”. Tale patologia è una sorta di  infiammatorio a carico dei tessuti molli delle articolazioni del corpo umano accompagnato da gonfiori, dolori, arrossamenti, ed in certi casi aumento della temperatura. Le cause scatenanti di questa malattia sono diverse, e ne esistono di oltre cento tipologie.

Le artriti possono essere di diversa natura: infettive; reumatiche; artrite gottosa e artrite da emofilia (anche se queste ultime due sono da non considerarsi vere e proprie artriti perché non sono legate a processi infiammatori).

Le artriti infettive sono causate dall’impianto di germi patogeni nelle articolazioni che possono giungervi per via ematica, provenendo da un altro punto di infezione, oppure attraverso ferite. L’artrite da germi patogeni è abbastanza frequente, anche se dopo la nascita degli antibiotici è diventata più rara e meno maligna.

Le artriti reumatiche sono malattie a decorso cronico e progressivo, che interessano le articolazioni, provocando gravi deformazioni. 

L’ARTRITE REUMATOIDE

L’artrite reumatoide colpisce prevalentemente le donne tra i 30 e i 50 anni di età. Il quadro clinico di tale patologia è molto variabile e presenta spesso forti oscillazioni anche nel corso della malattia.

Solitamente la malattia esordisce in modo insidioso con infiammazioni in alcune articolazioni. Le articolazioni colpite risultano gonfie e doloranti sia in riposo che sotto sforzo, surriscaldate e raramente arrossate. Tipica è una certa rigidità mattutina, per cui deve passare più di mezzora o anche diverse ore prima che la persona colpita possa muoversi in modo normale.

All’inizio e nel corso della malattia compaiono sintomi generici quali stanchezza, malessere ed in certi casi una leggera febbre.

La malattia può progredire lentamente o svilupparsi a scatti. Si può contare su una guarigione solo nel 10% dei casi. Se non si riesce a controllare la malattia con un trattamento di base ben dosato, col passare degli anni si arriva ad una distruzione progressiva della cartilagine e delle ossa delle articolazioni e del circostante apparato di tendini e legamenti insorgendo dunque le tipiche deformazioni delle regioni articolari colpite.

Oltre alle articolazioni, nell’artrite reumatoide l’infiammazione colpisce anche le guaine tendinee, soprattutto dei piedi e delle mani. Inoltre possono essere coinvolti anche altri organi come la pelle, gli occhi, i polmoni, il cuore, i vasi sanguigni ed il sistema nervoso periferico.

Nella forma classica della patologia le articolazioni sono colpite simmetricamente, cioè in modo analogo sui due lati del corpo. Tuttavia all’esordio della malattia o nei casi lievi alcune regioni articolari possono essere colpite in modo asimmetrico.

Le articolazioni della mano, inclusi metacarpo, articolazioni prossimali e intermedie delle dita, sono colpite, nel corso della malattia, praticamente in tutti i pazienti. Le articolazioni finali delle dita, invece, in contrasto con l’artrosi delle dita, restano indenni. Il nervo mediano è danneggiato nel decorso della malattia dall’infiammazione del polso, fenomeno riconoscibile clinicamente da una contrazione della muscolatura del polpastrello del pollice e da disturbi della sensibilità (formicolii) nel pollice, nell’indice e nel medio. Forme tipiche di alterazione della mano e delle dita, causate dalla distruzione progressiva delle articolazioni sono uno scivolamento in direzione del palmo della mano ed una deviazione verso il mignolo.

ARTRITE REUMATOIDE, Articolazione del gomito

L’articolazione del gomito è coinvolta nell’evento infiammatorio molto meno delle articolazioni di mani e dita. I sintomi sono: dolori nei movimenti, limitazioni dell’estensione dei gomiti e problemi nel girare la mano verso l’interno e/o verso l’esterno.

ARTRITE REUMATOIDE, Articolazione della spalla

Frequentemente è coinvolta l’articolazione della spalla. Questo fenomeno viene spesso sottovalutato o addirittura non riconosciuto. E’ importante invece un intervento terapeutico tempestivo ed energico. Il medico specialista curante può esaminare con gli ultrasuoni (ecografia) le strutture delle parti molli ed eventualmente combattere l’infiammazione con una cura d’iniezioni mirata. Solo così si può ostacolare la distruzione della muscolatura profonda della spalla. 

ARTRITE REUMATOIDE, Articolazione dell’anca

Le articolazioni dell’anca sono colpite più raramente, e spesso solo in una fase tardiva della malattia. I dolori compaiono all’inguine e possono diffondersi nella parte anteriore della coscia arrivando fino alla regione del ginocchio. Con l’esame funzionale ad ultrasuoni si possono esplorare ed eventualmente curare le articolazioni profonde, senza dolori e senza problemi.

ARTRITE REUMATOIDE, Articolazione del ginocchio

Le articolazioni delle ginocchia sono coinvolte in circa il 50% dei casi. Spesso nella regione poplitea del ginocchio si trova una tumefazione che con l’esame ecografico può essere identificata come erniazione della membrana sinoviale (cisti di Baker).

ARTRITE REUMATOIDE, Articolazioni del piede, delle dita e delle dita del piede

L’articolazione tibio-tarsale, quella del piede medio e quelle prossimali delle dita dei piedi sono coinvolte relativamente spesso. Malgrado il forte carico meccanico (per stare in piedi e camminare), non di rado ci sono pazienti che non lamentano dolori, e nei quali l’infiammazione cronica viene scoperta soltanto con radiografie. I dolori possono insorgere, da un lato, a causa dell’infiammazione, dall’altro a causa di un disturbo funzionale con carico sbagliato o eccessivo di strutture delle parti molli.

ARTRITE REUMATOIDE, Colonna cervicale

Contrariamente a quanto avviene per la colonna vertebrale nel tratto toracico e nel tratto lombare, abbastanza spesso può svilupparsi un’infiammazione nel tratto cervicale. Da un lato insorgono problemi di perdita di stabilità col pericolo di un danno da pressione al midollo spinale, dall’altro può verificarsi un irrigidimento osseo spontaneo. Disturbi tipici di questo quadro sono dolori causati dal movimento che si irradiano dalla nuca verso l’occipite o anche verso il basso lungo la colonna vertebrale.

LA CURA ALIMENTARE E FISICA PER L’ARTRITE REUMATOIDE

Le prime osservazioni mediche dell’epoca moderna che hanno mostrato un effetto positivo nel momento in cui si è disposti a cambiare le proprie abitudini alimentari quando si soffre di  artrite reumatoide, risalgono a cinquanta anni fa. Alla fine degli anni 70, invece si sono fatti degli studi sugli effetti positivi del digiuno su questa patologia, esattamente nel 1979. Ciò che viene documentato da questo studio, è che in 7-10 giorni di digiuno, i sintomi andavano a scemare in un terzo dei pazienti del gruppo di trattamento affetti da tale patologia, a differenza di quelli del gruppo di controllo. I meccanismi plausibili degli effetti positivi del digiuno, sono due: 1) la sospensione della reattività immunitaria ad antigeni alimentari, e di conseguenza la diminuzione dell’infiammazione intestinale 2) l’aumento della secrezione i cortisolo  e quindi l’incremento della potenza antinfiammatoria endogena.

Studi recenti hanno riscontrato di quanto possa migliorare la qualità della vita di un paziente affetto da artrite reumatoide che ha alla base della sua alimentazione, una dieta vegetariana stretta, senza glutine, latte e derivati. Oltre alla diminuzione dei sintomi della patologia , si accompagna anche una netta riduzione dell’attività anticorpale contro gli antigeni contenuti nel glutine e nel latte. Il gruppo svedese, del Karolinska Institute di Stoccolma, sede dello studio, dimostra che il 40 %  dei pazienti a dieta vegetariana stretta (senza glutine e latte), comparato con il gruppo a dieta normale, mostra un significativo miglioramento dei sintomi di artrite reumatoide.

In undici studi controllati in doppio cieco sono stati riconosciuti gli effetti positivi dell’olio di pesce nell’artrite reumatoide. Si è registrato un miglior controllo della sintomatologia  con una quantità ristretta di farmaci antinfiammatori. Altri studi sperimentali, hanno, invece documentato che, l’utilizzo di olio di sesamo e di lino hanno lo stesso effetto antinfiammatorio, riducendo le sostanze come il TNF-à (fattore di necrosi tumorale alfa). Quest’ultimo viene ricordato, ed è il primo bersaglio del farmaco più innovativo fino ad adesso mai prodotto nella terapia  dell’artrite reumatoide. Si può costatare dunque, che il regime dietetico, funziona come un farmaco.

La sintomatologia di tale patologia può essere ricondotta ad una vasta gamma di cause  che coinvolgono fattori infiammatori cronici, fattori allergologici e interferenze psicoemotive.

Tanti studiosi e ricercatori si sono occupati di tali correlazioni ottenendo degli ottimi risultati nella cura di questa patologia molto dolorosa. Ricordiamo in modo particolare i due lavori di Karaty. Hanno coinvolto un gruppo di persone affette da artrite reumatoide. A tutte queste persone  fu chiesto di eliminare quei cibi emersi dal test per qualche giorno, e infine sono stati sottoposti a carico alimentare per 12 giorni consecutivi con alimenti allergizzanti o con alimenti neutri (in questo esperimento riso e mais) per tutti coloro che sono risultati negativi ai test. Chi mangiò quei cibi allergizzanti riscontrò rigidità, dolore e gonfiore e alcuni valori di parametri clinici indicatori di infiammazione alterati. La differenza con i soggetti non allergici risultò significativa.

A conferma di tutto ciò possiamo far riferimento anche ad un altro lavoro scientifico, Rheumatoid arthritis and the drop in tolerance to foods: elimination diets and the reestablishment of tolerance by low-dose diluted food. Gianfranceschi P, Fasani G, Speciani AF.PMID: 8610996 [PubMed - indexed for MEDLINE], realizzato presso l’ospedale di Udine. L’obiettivo dello studio era la valutazione dell’efficacia di una dieta anti intolleranza in pazienti con artrite reumatoide. I pazienti che avevano seguito una dieta rispettosa delle intolleranze avevano registrato una riduzione del numero di articolazioni dolenti, una minore rigidità mattutina, negli altri non si era verificato alcun miglioramento. Tutto ciò sta a significare come la variazione dell’alimentazione possa modificare e migliorare il decorso di una patologia da non sottovalutare.

Non trascuriamo l’importanza di mantenere o raggiungere il proprio peso forma; mostrare  attenzione alla postura, effettuare una valutazione osteopatica o riflessologica e l’esercizio più adatto possono aiutare ogni organismo a riprendere i propri fisiologici aspetti meccanici. Per quanto riguarda la sfera psicologica l’tilizzo di rimedi con azione rilassante o antidepressiva , può migliorare enormemente i disturbi e i dolori osteoarticolari. Altre attività come lo Yoga, la respirazione e la meditazione sono state considerate molto efficaci. L’impiego di rimedi naturali a valenza antinfiammatoria (boswellia, artiglio del diavolo, Ribes nero) o di altri fitoterapici, può essere affiancato all’uso di rimedi omeopatici.

Chi soffre di artrite reumatoide dovrebbe sapere che una delle strategie terapeutiche rimane l’attività fisica. Generalmente vengono inclusi tutti i tipi di attività sportiva senza particolare propensione ad attività in particolare ma c’è sempre di base una riserva a non caricare troppo le articolazioni proprio per evitare peggioramenti o acutizzazioni della malattia. E’ stato mostrato un maggior interesse per gli esercizi di ginnastica posturale e articolare, in cui il peso corporeo del paziente non viene né neutralizzato, né alleggerito, come ad esempio, avviene con il nuoto e il ciclismo. Viene però riscontrato il dubbio che le piccole articolazioni, come quelle presenti nei piedi, possano subire dei danni a lungo andare, proprio perché sono caricate del peso. In realtà è il contrario e lo dimostrano vari studi di cui uno è comparso su Annals of the Rheumatic Diseases. Sono stati coinvolti circa 300 pazienti, i programmi di attività fisica proposti duravano due anni, solo che metà dei soggetti ha seguito una terapia fisica classica, l’altra metà, invece, uno schema a elevata intensità, con esercizi in cui il peso corporeo non veniva neutralizzato. Al termine del periodo sono state eseguite valutazioni del livello di danno articolare misurato radiologicamente (Larsen score) e i pazienti del secondo gruppo avevano un punteggio favorevole con un incremento medio del danno inferiore rispetto agli altri pazienti. La differenza era più pronunciata nelle articolazioni dei piedi, rispetto a quelle delle mani. Ma questo tipo di attività fisica ad elevata attivazione posturale e articolare, esercitata sempre sul lungo termine (due anni), aveva già dimostrato di ridurre la tendenza a sviluppare l’osteoporosi dei pazienti con artrite reumatoide. Si otteneva infatti un miglioramento in termini di minor riduzione della densità minerale ossea dell’anca più che nelle vertebre, e variazioni significative e indipendenti della forza muscolare e della capacità aerobica.

ALTRI TIPI DI ARTRITE REUMATOIDE

L’artrite reumatoide infantile compare in maniera acuta con febbre alta, tumefazione e arrossamento delle articolazioni colpite. Dopo ripetute fasi di acutizzazione e remissione dei disturbi le articolazioni colpite assumono il caratteristico aspetto fusiforme fino alla comparsa di notevoli deformità. Generalmente vengono colpite prima le grandi articolazioni e poi tutte le altre.

L’artrite reumatoide splenomegaliacomprende i tipi di artrite reumatoide che si accompagnano all’aumento di volume della milza (splenomegalia). Sono conosciute due forme: la malattia di Still che colpisce in età infantile e la sindrome di Felty che si riscontra invece in età adulta. Si riscontrano in entrambe le forme tumefazioni a livello delle linfoghiandole.

In Europa sono in norma, le popolazioni del nord quelle più colpite da questa patologia, mentre nel bacino mediterraneo sono state registrate forme caratterizzate da una minor presenza di manifestazioni extra-articolari. Nel nostro Paese sono circa 400.000 le persone colpite, il 75% delle quali e’ costituito da donne fra i 35 e i 50 anni, con un rapporto di 5 a 2 rispetto all’uomo.

Ancora oggi, tranne nel caso delle artriti di origine infettiva, non esistono trattamenti risolutivi della malattia. Esistono, al contempo, una serie di terapie volte a migliorare lo stile di vita della persona affetta da tale patologia.

LA PSORIASI E L’ARTRITE

La psoriasi è una malattia che riguarda la pelle; la comparsa di chiazze rosse che interessano soprattutto i gomiti, le mani, le ginocchia, i piedi, le caviglie, ma ci sono casi in cui colpisce anche la cute dietro alle orecchie, il cuoio capelluto e la piega tra i due glutei. La stragrande maggioranza delle persone contrae prima la psoriasi e in seguito l’artrite, anche se in alcuni casi, accade l’inverso. Tale patologia, colpisce donne e uomini in egual modo in età che va dai 30 ai 50 anni e si conosce con il nome di artrite psoriasica.

L’artrite psoriasica è una malattia reumatica infiammatoria cronica a carico delle articolazioni , associata appunto  alla psoriasi; si manifesta con dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni. Viene contratta da soggetti affetti da psoriasi o con familiari interessati da questa patologia. Tale  malattia, viene classificata con le spondiloartriti sieronegative (assenza del fattore reumatoide) e presenta una vasta eterogeneità del tipo di presentazione, decorso e articolazioni colpite. In un elevato numero di casi il coinvolgimento erosivo poliarticolare, è responsabile di disabilità e riduzione della qualità di vita. Nei soggetti con persistente quadro infiammatorio anche la aspettativa di vita è ridotta rispetto alla popolazione generale.  L’artrite psoriasica si manifesta in circa il 5 – 30 % dei malati di psoriasi e, nella popolazione generale, la sua prevalenza è sottostimata, soprattutto perché può essere diagnosticata in soggetti “sine psoriasi”, ma con familiarità di primo grado con portatori di psoriasi.

La causa dell’artrite psoriasica non si conosce ancora. Ciò che si conosce, invece, è che compare quando il sistema immunitario attacca le cellule buone dell’organismo, causando così l’infiammazione delle articolazioni e la spropositata produzione di cellule della pelle.  I motivi che causano la reazione del sistema immunitario contro le cellule buone, non si conoscono, ma si suppone che i fattori ambientali e genetici abbiano un ruolo in persone che risultano predisposte.

LA CURA DELL’ARTRITE PSORIASICA IN NATURA

Esistono molte cure alternative e naturali per combattere sia l’artrite che  la psoriasi, anche se è un po’ difficile trovarne una che possa essere valida per entrambe le patologie. Una delle più efficaci è la dieta “a eliminazione”; consiste essenzialmente nel registrare i cibi che si assumono e annotare le reazioni che provocano nell’organismo. E’ stato riscontrato che, particolari cibi possono infatti ridurre i sintomi dell’artrite psoriasica, altri possono accentuarli.  La frutta e  le verdure ad esempio, possono aiutare a ridurre il dolore, così come alcuni gruppi vitaminici. Innanzitutto quindi eliminare tutti gli alimenti che possono scatenare reazioni immunitarie, quindi astensione totale dal glutine, lattosio e dunque come prima battuta dieta ferrea vegana a base di cibi crudi vegetali freschi. Successivamente, es. dopo un paio di settimane, passare ad una dieta vegetariana, verificando però se l’assunzione dei latticini riporta la malattia oppure no. Successivamente si introdurranno gli altri cibi, ad esclusione comunque del glutine e delle altre sostanze che scatenano reazioni immunitarie. Le persone affette da artrite psoriasica provano una sensazione di sconforto per la perdita di mobilità causata dalla patologia stessa. Possiamo attribuire un sollievo a questo disagio, attraverso dei trattamenti naturali a base di integratori che contengono ingredienti come: magnesio, boro,  glucosamina,  condroitina,  bromelina (estratta dall’ananas). Altri benefici arrivano anche dall’assunzione di Omega 3 e selenio. L’aloe arborescens è anche un ottimo rimedio per la cura dell’artrite psoriasica. Un trattamento efficace per la cura di tale patologie è l’utilizzo di erbe naturali che risultano essere molto efficaci, troviamo: Boswellia serrata, Artiglio del Diavolo, Curcumina, Quercetina, Paeonia, Partenio, Cimicifuga racemosa (fiori californiani), trifoglio, gambi di sedano, ortica, zafferano e Yucca. Queste erbe risultano essere fortemente rilassanti e costituiscono un efficace rimedio per la cura dei reumatismi, osteoartriti e anche per l’artrite reumatoide. Esse includono proprietà antinfiammatorie, antireumatiche, antidiuretiche e antispastiche; sono utilizzate anche in caso di acne. Alcune di queste erbe sono particolarmente utili in disturbi della pelle e nel trattamento del dolore e possono avere l’abilità di eliminare o ridurre l’acido urico e lattico. Il corpo umano è una macchina perfetta e se gli si concede la possibilità è in grado di curarsi da sé. Un altro rimedio molto efficace che combatte i sintomi di tale patologia è, l’esercizio fisico. Quando si fa aumentare il battito cardiaco, si riscontra che il sangue circola più velocemente nel corpo; esso ha un effetto purificante, eliminando le tossine; tramite l’esercizio fisico, inoltre, si alza il tono muscolare e si può controllare il peso. Per esercizio fisico si intende camminare, le attività quotidiane e non solo ginnastica. Se l’artrite peggiora nella stagione invernale, la risposta può essere aumentare la temperatura corporea legata al flusso sanguigno. Un’altra efficace opzione di cura per l’artrite psoriasica è l’agopuntura. Alcuni pazienti affetti da questa patologia hanno trovato in essa grande giovamento. Il corpo umano trasmette a se stesso costantemente e il cervello riceve messaggi da varie parti del corpo: le endorfine. L’agopuntura può incercettare i segnali che i muscoli inviano al cervello, bloccando il messaggio di dolore che esso riceve. L’artrite psoriasica è un disturbo doppio, nel senso che convive con la psoriasi. La pelle secca è una delle cause di questa patologia, il che significa che si dovrebbe sempre idratare molto la pelle. Utile anche umidificare gli ambienti nella stagione invernale, quando si usa il riscaldamento. Creme a uso topico contenenti le erbe sopraelencate possono aiutare la pelle a rimanere idratata. Alcuni degli ingredienti migliori a questo scopo sono: burro di cacao, crema alla lanolina, oli minerali, vasellina, aloe. Occorre fare attenzioni ai componenti dei detergenti usati quotidianamente per il viso e il cuoio capelluto; saponi e deodoranti dovrebbero essere specifici per chi è affetto da psoriasi. Il calore aumenta il flusso sanguigno alle estremità e il gelo ha effetto nell’attenuare il dolore. Diversi fisioterapisti alternano impacchi caldi a massaggi con il ghiaccio, ottenendo risultati positivi nella riduzione dei sintomi dell’artrite. 

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