Depressione: cos’è, sintomi, cause, cure e rimedi naturali
Cos’è la depressione?
La depressione / sinonimo di abbattimento, demoralizzazione, malinconia / scoramento, è una patologia capace di alterare l’umore e la percezione psicologica del soggetto.
La depressione è caratterizzata da svariati sentimenti come solitudine, tristezza, assenza di speranza, sensi di colpa, dubbi permanenti, accenni di disperazione, angoscia.
Solitamente la depressione può comparire a tutte le età, anche se di norma i periodi della vita più a rischio sono quelli legati all’adolescenza, soprattutto per le donne, mentre per gli uomini colpisce di più intorno ai trentacinque/quarant’anni di età. La peculiarità fondamentale che porta alla depressione è il senso di perdita, sensazione tipicamente presente in quei rapporti ove l’attaccamento è alla base, come i rapporti genitore-figlio.
La perdita di un genitore durante l’infanzia, l’esperienza di non essere stato mai in grado di ottenere un attaccamento emotivo stabile, l’inversione della relazione genitore-bambino, con la responsabilità del bambino nei confronti del genitore sono i modelli di attaccamento che portano ad elaborare che esiste un’esperienza di perdita correlata alla depressione. A questi fattori conducenti della depressione, si aggiunge l’impotenza ed il senso di dover contare solo ed esclusivamente su se stessi.
Il soggetto depresso si svaluta di continuo, riversando su di se rabbia che lo portano a perdere il controllo delle proprie azioni e sensazioni.
Facilmente il soggetto depresse tende ad innescare dei risultati sociali negativi, costruendosi un atteggiamento che barcolla tra l’autocommiserazione e l’autoaccusa, dando così inizio all’autodistruzione con azioni a volte irreversibili come suicidio, uso di alcool, droghe ecc..
Il soggetto depresso tende ad essere anche passivo ed impotente e questo atteggiamento esce fuori dalla percezione della profonda solitudine in cui riversa. Si sente inadeguato e la poca stima e amabilità verso se stesso è tipico della depressione.
I soggetti depressi, attribuiscono sempre le loro sconfitte o fallimenti a se stessi mentre i soggetti non depressi normalmente a fattori esterni la loro stessa persona. Eventi di vita che sono in grado di attivare una forte depressione nell’età adulta sono solitamente: Separazione, Malattia grave di una persona cara, Perdite economiche, Cambiamento forzato di residenza, Non essere più utile (o non sentirsi tali) nel lavoro, nel matrimonio, nella famiglia, o in situazioni importanti.
Esistono fondamentalmente due forme di depressione ed esse sono la depressione unipolare e la depressione bipolare.
La depressione unipolare è una depressione cronica e si presenta in un periodo particolare della propria vita, come ad esempio nelle feste. Solitamente il clima “emozionale” delle feste incide nettamente in modo negativo sull’umore del soggetto affetto da depressione, rendendolo cupo e abbattuto. La depressione unipolare si può ripresentare nel tempo, come ad esempio dopo alcuni mesi, o spesso anche a distanza di anni.
La depressione bipolare è una forma diversa dalla depressione unipolare e provoca l’alterazione dell’umore. Il soggetto affetto dalla depressione bipolare passa da stati comportamentali esagerati/iperattivi a momenti di netto sconforto e abbattimento. Durante queste cadute, esso tende a ridursi come un vegetale, senza alcuna capacità di reagire. Questa forma di depressione bipolare è certamente la forma di depressione più grave.
La depressione può anche essere di natura genetica o essere scatenata da squilibri ormonali, relativi a estrogeni e/o ridotta produzione di neurotrasmettitori (es. serotonina).
Depressione, diagnosi, gli esami, farmaci, dieta, cibi da evitare e cosa mangiare
Visto che vi possono essere sintomi molto diversi durante la depressione, e che questi possono sovrapporsi con sintomi di altre patologie, per determinare la depressione i medici tendono in primis ad escludere altre malattie come ad esempio virus o malattie tiroidee. Dunque ci si approccia ad una visita medica e ad analisi del sangue. A seguito di ciò si può sottoporre il soggetto ad un test al fine di avere un quadro netto della depressione in riferimento ai sintomi (tipo e modalità, quando si presentano, ecc.), giudicati in base a criteri definiti con precisione e riconosciuti a livello internazionale per la diagnosi di una depressione clinica; routine quotidiana e gravi cambiamenti avvenuti di recente; background personale / la storia della famiglia; la presenza di pensieri suicidi o morbosi; consumo di droga e/o alcol. Si aggiunge un questionario per determinare se la depressione sia di grado lieve, medio o grave. La depressione non trae la sua origine solo dal sistema nervoso, bisogna invece considerare che esistono alcune patologie e farmaci in grado di favorire la sua comparsa. Una dieta inadeguata può essere causa di depressione, malattie quali insonnia, allergie alimentari, ipotiroidismo, diabete, malattie polmonari e coronarie. Assunzione di farmaci possono avere effetti collaterali seri causanti la depressione. Questi farmaci quali antinfiammatori, sedativi, tranquillanti, oppioidi sono tra i più sotto accusa; ma molti sono i farmaci segnalati come responsabili dell’alterazione dell’umore. Questi includono: anestetici, analgesici, anticolinergici, anticonvulsivanti, antiipertensivi, antiparkinsoniani, farmaci antiulcera, farmaci cardiologici, contraccettivi orali, farmaci psicotropi, come antidepressivi, benzodiazepine, antipsicotici, miorilassanti, steroidi, sulfamidici. certi farmaci hanno una probabilità particolarmente elevata di causare manifestazioni depressive, essi sono reserpina, corticosteroidi, steroidi anabolizzanti, ecc. Ma scusate, allora quali sono i farmaci che non creano depressione?
La funzione del neurotrasmettitore noradrenalina è quella di rendere il soggetto attivo in tutto quello che svolge, un po’ come il caffè, ma senza nessuna controindicazione. Gli alimenti che aiutano il cervello a produrla sono:
Frutta secca (in particolare noci e mandorle), vegetali a foglia verde (preferibilmente crudi), frutta (mele, banane e avocado), carne bianca (il pollo), pesce (tonno fresco), formaggi (tofu, parmigiano reggiano, taleggio, provolone, fiocchi di formaggio magro, gorgonzola), uova intere.
Il neurotrasmettitore della serotonina viene definito anche l’ormone della felicità e la sua presenza nell’organismo è capace di influenzare l’umore, il sonno, la sopportazione del dolore, e se il nostro corpo ne possiede in minima parte, si scatena la sindrome depressiva. La serotonina viene prodotta dall’amminoacido essenziale del triptofano grazie alle vitamine del gruppo B che devono essere presenti nel nostro organismo. Esso stimola la produzione dell’ormone della crescita nei bambini, attraverso il sonno, e in questo caso offre un grosso aiuto al sistema immunitario, potenziandolo.
Aumenta la serotonina e il senso di benessere, aumenta così il triptofano e il consumo di vitamine del gruppo B (8B3,B6 e vitamina C), senza la quale la trasformazione in serotonina non avrebbe luogo.
I cibi che contengono vitamina B3 sono:
Latte, orzo, frumento, pomodori, formaggi, legumi, pesce ( alici, acciughe sott’olio, tonno)
I cibi che contengono vitamina B6 sono:
Pesce ( tonno, platessa), carne (pollo, tacchino e manzo), uova, latte, cereali. Patate, formaggi, spinaci, fagioli.
I cibi che contengono vitamina C sono:
Frutta (kiwi ), agrumi (arance e limoni) verdura (peperoni e broccoli), pesce.
Per aumentare la serotonina bisognerebbe aumentare il fabbisogno di triptofano introducendo nella nostra dieta questi alimenti:
Frutta (banana, mango),frutta secca (nocciole, mandorle, semi di zucca), datteri,formaggi (parmigiano, ricotta), tofu, carne (pollo, tacchino e manzo), riso integrale, fiocchi di avena, soia, uova, latte di soia, latte di mucca, pesce (salmone), arachidi, semi di sesamo, cioccolato amaro.
I neurotrasmettitori della dopamina ha queste funzioni:
- Controllare gli sbalzi di umore
- Stimolare la concentrazione, la memoria e l’apprendimento
- Conciliare il sonno
- Spronare l’attività
- Controlla la sensazione di felicità, appagamento
Il consumo di droghe come l’eroina e alcolici ad esempio, producono una quantità sopraelevata didopamina, aumentando considerevolmente il senso di piacere. Finendo l’effetto della droga i livelli di dopamina scendono al di sotto della norma, procurando sensazioni di infelicità e dipendenza dalla droga.
Gli alimenti capaci a stimolare la produzione di dopamina sono:
Latticini, uova, zucchine, barbabietole rosse, fave, avocado, mele, fragole, mirtilli, banane, mandorle, semi di sesamo, pesce ricco di omega 3.
L’esercizio fisico e sessuale è consigliabile dato che hanno la capacità di aumentare la dopamina nel cervello, stimolando la concentrazione.
DEPRESSIONE, medicina naturale, naturopatia, omeopatia ed integratori
Asparagus racemosus. L’Asparagus racemosus (shatavari) è un rasayana ayurvedico usato come un adattogeno. Sostante adattogene sono impiegati utilmente come agenti anti-stress perché promuovono la resistenza dell’organismo in modo “non specifico”. Fino a poco tempo fa l’uso dell’Asparagus racemosus nei disturbi psicologi come la depressione non era stato scientificamente valutato. In studi condotti si è visto che l’Asparagus racemosus ha una significativa attività antidepressiva e questo effetto è probabilmente mediato attraverso il sistema serotoninergico, noradrenergico e l’aumento delle difese antiossidanti. [Pharmacol Biochem Behav. 2009 Jan;91(3):283-90. doi: 10.1016/j.pbb.2008.07.010. Epub 2008 Jul 20. Antidepressant activity of Asparagus racemosus in rodent models. Singh GK1, Garabadu D, Muruganandam AV, Joshi VK, Krishnamurthy S.]
Griffonia simplicifolia. La griffonia simplicifolia viene usata per combattere la depressione grazie al suo alto contenuto di 5-idrossi-triptofano (L-5-idrossitriptofano o 5htp). Il L-5-idrossitriptofano è il diretto precursore fisiologico della serotonina. La serotonina, svolge un ruolo indispensabile di mediatore chimico a livello cerebrale.
Come affrontato in questo articolo, le alterazioni biochimiche cerebrali sono sospettate di causare depressione e disturbi correlati. Ormai vi sono prove, oltre che indizi pesanti, tali da far ritenere di primaria importanza, che un’alterazione dell’attività cerebrale causata da uno squilibrio della sintesi, dello stoccaggio, della liberazione o della inattivazione delle amine ed in particolare della serotonina porti alla depressione e disturbi dell’umore. La serotonina infatti risulta diminuita nel tessuto cerebrale di individui depressi, come diminuito e, nel liquor di questi malati, il tasso del suo metabolita, l’acido 5-idrossi-indolacetico. È stata anche accertata una positiva correlazione tra gravità della depressione e concentrazione di questo metabolita nonché un suo aumento nelle fasi di recupero clinico dopo trattamento con elettroshock o antidepressivi triciclici ed anti-MAO. Del pari, in alcune sindromi neurologiche esiste un deficit di serotonina. Essendo inutilizzabile la serotonina esogena, è necessario che venga sintetizzata nei siti di azione a partire dall’aminoacido precursore: il triptofano. Ma solo l’1% del triptofano esogeno viene trasformato in serotonina. Al contrario, il L-5-idrossitriptofano attraversa agevolmente la barriera ematoencefalica, evita il passaggio obbligato della triptofano-idrossilazione e viene convertito totalmente in serotonina per la presenza nel tessuto cerebrale di un enzima specifico, la 5-idrossitriptofano-decarbossilasi. L’idrossitriptofano, dunque è un precursore della serotonina e riesce ad aumentarne il livello. Un incremento della serotonina non può che risultare indispensabile in presenza di stati ansiosi e di stati depressivi. La serotonina, inoltre, non è solo responsabile dell’innalzamento della soglia della serenità e del buonumore, ma anche di altre funzioni importanti, quali il sonno e la fame. La serotonina influenza infatti il rapporto veglia/sonno, e a bassi livelli di serotonina corrispondono la difficoltà ad addormentarsi e la scarsa qualità del riposo: una cura a base di griffonia presenta quindi il doppio vantaggio di distendere i nervi e di favorire il sonno. E sempre la serotonina interviene sul senso di sazietà riportando l’equilibrio, per cui con la griffonia si possono contrastare anche attacchi di fame nervosa.
Zinco. Una bassa assunzione di zinco nella dieta è associata ad una maggiore incidenza di depressione negli uomini e nelle donne, come mostrato in due studi prospettici. La deficienza di zinco infatti è comune nelle molteplici malattie psichiatriche (PLoS One. 2013 Dec 19;8(12):e82793. doi: 10.1371/journal.pone.0082793. eCollection 2013. Zinc deficiency is common in several psychiatric disorders. Grønli O1, Kvamme JM2, Friborg O3, Wynn R1.). In altri studi gli stati depressive erano proporzionali ai livelli di zinco e magnesio presenti nell’organismo. (Biol Trace Elem Res. 2014 Jan;157(1):30-5. doi: 10.1007/s12011-013-9866-6. Epub 2013 Nov 24. The severity of depressive symptoms vs. serum Mg and Zn levels in postmenopausal women. Stanisławska M1, Szkup-Jabłońska M, Jurczak A, Wieder-Huszla S, Samochowiec A, Jasiewicz A, Noceń I, Augustyniuk K, Brodowska A, Karakiewicz B, Chlubek D, Grochans E.).
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