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BERGAMOTTO (Citrus Bergamia Risso)

BERGAMOTTO (Citrus Bergamia Risso): descrizione botanica, storia, curiosità, usi, benefici in fitoterapia.

BERGAMOTTO_Citrus_Bergamia_RissoIl bergamotto (Citrus Bergamia Risso), appartiene alla famiglia delle Rutaceae, genere Citrus. La sua origine risulta incerta, si ritiene che derivi dalla mutazione di altra specie appartenente agli agrumi. L’etimologia ci induce a far derivare il bergamotto dalle Isole Canarie, dove una pianta analoga esiste, nella città di Berga (Spagna).
La pianta sarebbe stata importata da Cristoforo Colombo intorno alla fine del 400. Secondo Guido Rovesti, l’etimologia più attendibile della parola bergamotto è fornita da Sicur Barbe nel libro “Le parfumeur francais” pubblicato nel 1693; egli fa derivare il nome bergamotto dalla somiglianza del frutto con la pera bergamotta, vocabolo derivato dal turco – Be-armudu “la principessa delle pere”. Nicola Parisi ha il merito, intorno al 1750, di aver impiantato a Reggio Calabria, presso il fondo denominato “Giunchi”, il primo bergamotteto; ne fece seguito una rapida estensione della coltivazione.
Anche se alcuni botanici hanno considerato il bergamotto un “ibrido” derivato dalla limetta dolce e dal limone, con i quali ha alcuni caratteri in comune, oggi prevale la convinzione che si tratti di una specie a sé, forse frutto di un innesto casuale e fortuito per la regione. Fatto sta che anche se impiantata in altre regioni essa perde le caratteristiche e peculiarità proprie del Bergamotto di Calabria.

È un albero alto pochi metri, con una chioma tondeggiante; i rami giovani sono più o meno angolosi e crescendo diventano anch’essi tondeggianti; all’ascella delle foglie sono presenti delle spine non molto rigide. Le foglie, di un colore verde chiaro, sono di forma ovale e lunghe da 5 a 10 cm; la base è tondeggiante, mentre l’apice è acuto; il picciolo presenta due ali contrapposte ai suoi lati. I fiori risultano inseriti singolarmente o riuniti in racemi all’ascella delle foglie e hanno cinque sepali verdi e cinque petali di colore bianco candido. Il frutto varia dalla forma sub-globosa a quella piriforme con un diametro da 7,5 a 10 cm; la corteccia del frutto, quasi liscia, è di colore giallo chiaro.
L’essenza di bergamotto si ricava dagli otricoli che si trovano nella buccia. Presenta un odore delicato e persistente; si caratterizza rispetto a tutti gli oli essenziali per il suo effetto fissativo: la capacità cioè di fissare ed evidenziare i componenti chimici di tutti gli oli essenziali con cui viene a contatto. Contiene acetato di linalile, nerolo, linalolo, alcani e furocumarine. Grazie a queste sostanze dalle caratteristiche rinfrescanti e calmanti, ma anche antisettiche e astringenti, l’essenza è indicata per la cura della pelle.
Il bergamotto è conosciuto principalmente per il suo utilizzo nel mondo della cosmesi. Nella cosmesi naturale e biologica, troviamo l’olio essenziale di bergamotto in molti prodotti, come i bagno doccia gli shampoo, le creme, le emulsioni, i profumi e le colonie. Grazie alle sue importanti proprietà antisettiche, cicatrizzanti, lenitive e rigeneranti, l’olio viene impiegato per tutti gli stati di infiammazione della pelle come l’acne, foruncoli, eczema, psoriasi, dermatite seborroica, punture di insetti. Ha un forte potere antisettico e se viene applicato sulla pelle svolge un’azione antibatterica e disinfettante, in casi come acne e ascessi. Risulta indicato anche contro la cistite, leucorrea e altre infezioni e irritazioni del tratto urogenitale. Usato in sciacqui, per i gargarismi combatte l’alitosi.
Il bergamotto in Aromaterapia viene utilizzato come antidepressivo e calmante. Il suo olio essenziale trova impiego nel combattere lo stress e per ridurre gli stati di ansia, agitazione, confusione, depressione e paura, riportando quel senso di ottimismo e serenità. Se lo si inala, induce uno stato d’animo gioioso e dinamico, eliminando quei blocchi psicologici. Agisce anche sul sistema nervoso contrastando gli stati d’ansia e conciliando il sonno. Effettuare suffumigi con alcune gocce di olio essenziale di bergamotto può inoltre garantire, oltre all’azione calmante sopra citata, un aiuto per il benessere delle vie respiratorie. Difatti, le vie respiratorie potranno trarre benefici dall’attività antibatterica e antinfiammatoria offerta dall’olio essenziale di bergamotto, utilizzabile inoltre come disinfettante e antivirale.

L’essenza di bergamotto contiene un elevato numero di antiossidanti, in grado di rallentare l’invecchiamento e combattere i radicali liberi.
Grazie al ricco contenuto di vitamina C, Bl e B2 e P nel succo, di vitamina A ed E nel flavedo, il bergamotto si può ritenere un frutto con buon contenuto vitaminico, utile nei disturbi ossei da alterato assorbimento calcico, disturbi della dentizione, collagenopatie, astenia muscolare o anche ipereccitabilità neuromuscolare, eretismo cardiaco, anemie da ridotto assorbimento di ferro, congestione epatobiliare e varie malattie con alterata permeabilità vasale.
In seguito ad un recente studio (pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Cardiology) dell’ Università Magna Graecia di Catanzaro che ha visto coinvolte 237 persone, è stato dimostrato che il bergamotto è in grado di abbassare i livelli del colesterolo “cattivo” aumentando quelli del colesterolo “buono” e di combattere la glicemia alta.
Per uso interno, diluendo 1-6 gocce al giorno, in acqua: risulta essere ottimo per le coliche e le infezioni intestinali, le parassitosi intestinali, le digestioni difficoltose, la cistite e i casi di frigidità femminile.

BERGAMOTTO (Citrus Bergamia Risso): dosi consigliate e controindicazioni
L’olio essenziale di bergamotto è molto tollerabile ma bisogna usarlo in piccole dosi sulla pelle, diluito in un olio di base e soprattutto, non ci si deve esporre poi al sole per almeno 10 ore. Contenendo furocumarine, il bergamotto è un elemento fototossico e può causare pigmentazioni scure sulla pelle, la quale diviene molto sensibile.

BERGAMOTTO (Citrus Bergamia Risso): curiosità in cucina e ricette
Molti cibi furono per lungo tempo tenuti a distanza dalla cucina, perché ritenuti velenosi o inadatti, prima di entrare a pieno diritto nella tradizione culinaria. Questa sorte è toccata al bergamotto, considerato ancora da molti un frutto non commestibile, pensando al suo uso in profumeria. Possiamo dire che costituisce un meraviglioso abbinamento per crostacei e pesce, e contrasta l’odore selvatico della cacciagione, come il cinghiale, la lepre o il fagiano. Da provare l’anatra al bergamotto e tutte le pietanze che prevedano l’uso di agrumi, come scaloppine, carne di maiale e pollo. Si usa il succo del bergamotto come complemento per le insalate, così come per arricchire salse e salmorigli. Ottima la buccia grattugiata di bergamotto per insaporire pasta e paste ripiene. Lo si utilizza anche nei dolci e per preparare delle marmellate. Adesso, il nostro articolo vi propone alcune delle ricette citate:
Orata al cartoccio con olio al bergamotto
Ingredienti: 2 orate da circa 500 g ciascuna, 1 bicchiere di vino bianco secco, 250 ml di olio evo ,1 limone, 2 spicchi di aglio, alloro, sale q.b. pepe q.b.

Preparazione: Lavate ed asciugate bene le orate e sistematele sulla pellicola di alluminio. Spremere i bergamotti e mescolare in una ciotola il succo, l’olio evo, il vino, il pepe e l’aglio tritato finissimo. Aggiustate di sale le orate sistemando all’interno una foglia di alloro e condirle con il salmoriglio, avendo cura di conservarne la metà per condire le orate a crudo, chiudere il cartoccio ed infornare a 180° circa per 20/25 minuti. Servire guarnendo con fette di limone e salmoriglio crudo.

Marmellata al bergamotto
Ingredienti:1 kg di bergamotti, stevia  e farina di guar q.b.
Preparazione: Lavate e pelate a vivo i bergamotti stando attenti a togliere la pellicina. Travasate il tutto in una pentola capiente, unirvi la stevia e fare andare sul fuoco, rimestando di tanto in tanto, fino ad aumentarne la frequenza quando si avvicina il momento dell’ ebollizione. Cuocete per 1 ora circa, aggiungete un cucchiaino di farina di guar e procedete con la prova piattino di confettura, ovvero con un cucchiaino lasciate cadere una goccia su un piatto che, freddandosi deve restare compatta. Se la goccia scivola via, proseguire la cottura per il tempo necessario mescolando ripetutamente. Spegnete e invasare la marmellata ancora calda nei vasetti sterilizzati, chiudendo con la relativa capsula ed infine capovolgerli.
L’operazione di capovolgere i vasetti, dopo averli riempiti e chiusi ermeticamente, permette l’eliminazione dell’ossigeno che a contatto con l’alimento ne accelererebbe, attraverso l’ossidazione, il processo di degradazione.

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1 Comment on "BERGAMOTTO (Citrus Bergamia Risso)"

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Adriano Reinard
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