ZINCO
Lo zinco è un elemento essenziale per la vita degli esseri umani, esso infatti è un componente strutturale delle proteine e delle membrane cellulari ed è fondamentale per la crescita, lo sviluppo, la risposta immunitaria, la funzione cognitiva e la riproduzione. E’ presente a livelli elevati soprattutto nella muscolatura striata, nelle ossa e nella pelle. Nei maschi, lo zinco è un elemento importante per la produzione di sperma: in una sola eiaculazione si possono perdere fino a 5 mg di zinco. Una carenza di zinco può provocare una diminuzione nel numero degli spermatozoi nel seme, e viceversa, delle eiaculazioni molto frequenti possono provocare una carenza di zinco. Lo zinco è inoltre implicato nel funzionamento della vista, dell’olfatto, del tatto e della memoria, ed è responsabile del buon funzionamento di questi, ed una carenza ne causa disfunzioni. Una carenza di zinco condiziona pesantemente la crescita corporea e l’aumento di peso. Lo zinco fa anche parte dell’insulina, delle proteine e di enzimi ad azione antiossidante come la superossido dismutasi. Secondo alcune fonti, assumere pastiglie di zinco può dare una certa immunità dal raffreddore e dall’influenza. Per lo zinco è stato proposto un effetto atero-protettivo. Stati di carenza da zinco vengono descritti nei soggetti con malattie gastrointestinali o renali, ma una carenza più modesta può riguardare anche i vegetariani che assumono una dieta ricca di fitati, che ne riducono la biodisponibilità. Lo zinco è contenuto anche nei cereali oltre che nelle carni, nel latte e nelle uova, tuttavia la quota assorbita con gli alimenti di origine vegetale è minore di quella assorbita con i cibi di origine animale. Gli effetti antinfiammatori e antiossidanti dello zinco sono stati confermati da uno studio clinico randomizzato condotto su un gruppo di anziani. L’integrazione con 45 mg di zinco per 6 mesi ha aumentato il potere antiossidante e ridotto i livelli circolanti di proteine infiammatorie e molecole di adesione endoteliale, che in concentrazioni elevate sono indice di un aumento del rischio cardiovascolare (Bao et al., 2010).
Lascia una recensione
Lasciaci il tuo parere!