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ENOTERA

ENOTERA (Oenothera biennis): descrizione botanica, storia, curiosità , usi, benefici in fitoterapia

enoteraL’ enotera è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Onagraceae. Originaria dell’America settentrionale, la pianta si è diffusa oggi nelle zone costiere atlantiche e mediterranee. Può arrivare a sfiorare i 150 centimetri di altezza e presenta un fusto semplice, con qualche ramificazione nella zona apicale. Il suo gambo appare macchiato di rosso e le foglie crescono lungo di esso, lanceolate, di colore verde chiaro, riunite in una rosetta. I fiori hanno quattro petali e sono di colore giallo, solitari e fioriscono da Giugno fino a Settembre. Una particolarità dei fiori di enotera è che si aprono dopo il tramonto o quando vi sono delle giornate coperte. E’ una pianta molto vivace, profumata e misteriosa; la sua prima comparsa avvenne nei giardini, a scopo decorativo. La caratteristica di aprirsi con il calar del sole, attrae molti uccelli ed insetti. In fitoterapia le proprietà curative della pianta sono molto apprezzate e le parti utilizzate sono i semi da cui si estrae il famoso olio: olio di enotera. I semi di enotera presentano un gran quantitativo di acidi grassi essenziali, come l’acido gamma linolenico e l’acido linolenico, conosciuti come omega 3 e omega 6, acido oleico, piccole quantità di acidi palmitico, steroidi, come il campesterolo e il beta-sitosterolo. L’acido gamma linolenico possiede delle  proprietà antinfiammatorie e viene utilizzato come integratore alimentare, spesso associato a vitamina E, per controllare la produzione dei radicali liberi dannosi all’organismo. La radice, invece contiene flavonoidi e tannini.

Il suo nome proviene dal greco “oinos” (vino) e da “thera”  (caccia). Tale nome, pare che fu dato da Teofrasto; secondo lui, le radici della pianta avrebbero il sentore di vino e se si mescolano ad una bevanda, avrebbero il potere di sedare gli animali feroci, oltre che possedere delle proprietà antitossiche. In passato, l’impiego della pianta risulta essere limitato, dato che, provenendo esattamente dalla Virginia, la sua scoperta non può essere riconosciuta prima del 1500, considerando il fatto che la scoperta di nuove piante non era di certo lo scopo principale delle spedizioni nel Nuovo Mondo. Le notizie della comparsa dell’enotera in Europa arrivarono nel 1614, con l’arrivo a Padova di alcuni esempi. Ebbe un successo grandioso, che fu accresciuto dai racconti riguardanti gli indiani di oltreoceano che si curavano gli ematomi ed i gonfiori con la pianta.

L’enotera è considerata una cara amica di tutte le donne, dato che viene utilizzata per le sindromi premestruali, per i sintomi della menopausa e per prevenire quei fastidi circolatori e cardiovascolari. Studi clinici hanno reso noto che l’assunzione di olio di enotera durante il periodo premestruale e le mestruazioni dolorose apporta un notevole aiuto benefico. Sul sistema cardiovascolare ha un’azione antisclerotica ed ipotensiva. Un altro suo impiego riguarda la bellezza, nonché la cura delle unghia e dei capelli. Quel “famoso” acido di cui abbiamo accennato pocanzi (acido gamma-linolenico) ha la capacità di prevenire l’invecchiamento della pelle e rappresenta una valida integrazione per mantenere un equilibrio corretto della cute, date le sue capacità emollienti e rivitalizzanti. Per tale ragione viene utilizzato in cosmesi, come ingrediente di molte preparazioni. Grazie agli acidi omega 3 e 6, difatti, l’olio di enotera risulta essere un importante elemento per la pelle; quindi, in caso di eczema, pelle secca, psoriasi, acne, dermatite atopica, caduta dei capelli, invecchiamento della pelle possiede degli effetti benefici. Inoltre, una dieta ricca di omega 3 tende a favorire l’abbassamento del colesterolo. Sembra avere anche un effetto benefico anche nei soggetti affetti da sclerosi multipla, stimolando i linfociti, rinforzando i vasi sanguigni, regolando e normalizzando le conduzioni nervose. Per chi è affetto da artrite reumatoide invece, risulta avere delle proprietà antinfiammatorie, migliorando la malattia, rendendo più lievi i dolori articolari e donando flessibilità alle articolazioni. Si sono svolti studi negli Stati Uniti dove sono state applicate dosi di 2,5 g di acido gamma linolenico al giorno durante un periodo di 6 mesi. In questo studio si è dimostrato che i pazienti presentavano meno dolore e che le articolazioni si trovavano meno infiammate. L’utilizzo di questo olio di enotera è risultato utile anche per chi soffre di diabete, aiutando a rendere più stabile il livello di insulina. Protegge anche le mucose digestive, risultando essere un buon alleato dello stomaco ed è comprovato che il suo utilizzo protegga anche il fegato contro gli effetti negativi che produce l’alcool.

Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto dell’olio di enotera su 10 sintomi associati durante la sindrome premestruale in 38 donne affette da questa patologia. Le donne partecipanti dovevano assumere l’olio titolato in acido gamma linolenico al 9% alla dose di 2 g per 3 cicli mestruali consecutivi. Al termine della sperimentazione le donne del gruppo avevano una certa riduzione dei sintomi. Inoltre  non sono stati osservati effetti collaterali degni di nota.
Altre osservazioni cliniche riferiscono che il trattamento con questo olio di enotera è in grado di ridurre le dimensioni dei noduli mammari di natura fibrosclerotica, di ostacolarne la formazione e di ridurre le lesioni dopo l’asportazione chirurgica.

ENOTERA: dosi consigliate e controindicazioni

L’olio di enotera lo si trova sia sotto forma di olio vegetale, nella dose di uno – due cucchiai al giorno. Lo si può trovare anche in perle da assumere nella quantità di 10-15 milligrammi per kg di peso corporeo, in base al disturbo. In caso di eczema o dermatite atopica per gli adulti si consiglia la dose che va da 4 a 8 grammi d’olio di enotera. Per i bambini (minori di 18 anni) con patologie cutanee, si consiglia la dose di 3 grammi di olio al giorno. Dopo l’assunzione dell’olio possono comparire: cefalea, nausea e probabili reazioni allergiche. L’olio che si estrae dai semi dell’enotera non è indicato in caso di epilessia e può interagire con i farmaci neurolettici.

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