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BIANCOSPINO (Crataegus monogyna)

BIANCOSPINO: descrizione botanica, storia, curiosità, usi, benefici in fitoterapia

biancospinoIl biancospino è una pianta dall’arbusto spinoso appartenente alla famiglia delle Rosaceae, originaria dell’Europa, dell’Africa settentrionale, dell’Asia e del nord America; generalmente diffusa in tutte le zone temperate della terra.

Il suo nome volgare “biancospino” racchiude le sue caratteristiche principali della pianta: la colorazione dei fiori e la sua spinosità. Si tratta di una pianta dalla crescita vigorosa, ma lenta, può raggiungere gli 8 metri di altezza; il fusto si presenta eretto e ramificato, la chioma appare disordinata, di forma tondeggiante; la corteccia è di un marrone-arancio che tende a scurire con il passare del tempo. Le foglie sono di un bel verde brillante e presentano dei lobi marcati, i fiori di piccole dimensioni a cinque petali tondi, di un bianco-rosato, sono molto profumati. I frutti sono delle piccole drupe di colore rosso che contengono un seme singolo.

Nella Roma antica veniva considerato uno scaccia spiriti; in Sardegna, durante il Medioevo si è trasformato in una corona di spine che ornava il capo di Gesù. Era la pianta per eccellenza che proteggeva e delimitava le proprietà familiari o i terreni, grazie alle sue spine pungenti.

Il biancospino viene definita “la pianta del cuore” per eccellenza. I suoi fiori e le sue foglie contengono flavonoidi, olii essenziali, quercetina, proantocianidoli, iperoside, spireoside, vitexina, orientina. Sono presenti anche acidi triterpenici, ursolico, oleanolico e crategolico.

Viene definita “la pianta del cuore”  perché ha la capacità di dilatare i vasi sanguigni che interessano il cuore, aumentando il flusso sanguigno e diminuendo la pressione arteriosa. Rallenta i battiti del cuore, potenzia la sua forza contrattile e rallenta la conduzione degli stimoli elettrici a livello cardiaco. In questo modo è capace di ostacolare le aritmie caratterizzate da una elevata frequenza cardiaca e di migliorarle quando sono già presenti.

Studi dimostrano che il biancospino protegge il cuore contro i danni causati da ischemia cardiaca, infatti questa pianta aiuta a preservare la membrana cellulare delle cellule del cuore proteggendola dal danno ischemico. Inoltre i flavonoidi presenti nel biancospino causano inibizione parziale dell’enzima di conversione dell’angiotensina, importantissimo per la regolazione della pressione arteriosa, con conseguenti, possibili effetti ipotensivi.
Una valutazione degli studi clinici pubblicati ha studiato l’effetto dell’estratto di biancospino in pazienti con scompenso cardiaco moderato. Sono stati inclusi 13 lavori di buona qualità metodologica. Nella maggior parte di questi il biancospino era usato come aggiunta alla normale terapia cardiologica. Per quanto riguarda il massimo lavoro cardiaco ottenibile il biancospino si è rivelato superiore al farmaco, così come per quanto riguarda la riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. I sintomi quali dispnea, senso di affaticamento, parestesie e sensazione di cuore in gola miglioravano in modo significativo nei pazienti trattati col biancospino.

Da tempi remoti, il biancospino viene apprezzato per la sua azione anti-radicalica, dato che essendo ricco di antiossidanti naturali, contrasta l’azione dei radicali liberi ed il conseguente invecchiamento dei tessuti, riducendo nelle pareti dei vasi sanguigni i depositi di colesterolo.

Il biancospino, inoltre apporta benefici al sistema nervoso centrale a livello sedativo e le sue proprietà si sono rivelate molto utili nei confronti di pazienti nervosi ai quali ha ridotto la tensione e migliorato la qualità del sonno.

Sui testi classici di fitoterapia sono descritte le proprietà sedative ed i benefici del biancospino; molti manuali di fitoterapia lo consigliano per calmare gli stati d’ansia.

Le tisane a base di biancospino sono dei tranquillanti naturali: ottime da assumere alla sera prima di coricarsi, favorendo un riposo sereno. Un altro effetto benefico della tisana è quello anti-diarroico. In caso di disturbi gastrointestinali, infatti, la pianta aiuta a trovare la sua regolarità intestinale. Insieme ad un’alimentazione sana e attenta, aiuta il corpo a rimanere sano e ad evitare spiacevoli disturbi.

Il biancospino, inoltre, è un ricostituente naturale. Assumerlo aiuta a ritrovare le forze e ad affrontare al meglio la giornata.

L’infuso di biancospino, invece  è considerato anche un’efficace tisana anti-arteriosclerosi. Alla pianta sono infatti riconosciute virtù anti-sclerotiche e di protezione del sistema nervoso centrale. L’infuso è infine impiegato come antinfiammatorio per le mucose della bocca, se impiegato per sciacqui e gargarismi.

 

BIANCOSPINO: dosi consigliate e controindicazioni

Le tinture madri del biancospino, diluite in poca acqua possono essere somministrate a tutti, l’alcool in esse contenuto viene così diluito, per cui risulta innocuo. È sconsigliato in caso di pressione bassa.  Per uso interno si consigliano 40 gocce in poca acqua tre volte al giorno lontano dai pasti e alla sera prima di coricarsi.

In caso di gravidanza o allattamento è sconsigliato il suo utilizzo, oltre che in caso di ipersensibilità ai componenti presenti nella pianta. Gli effetti collaterali subito dopo il suo impiego sono piuttosto rari dato che viene considerata una pianta sicura, che rispetta tutte le esigenze e gli equilibri presenti all’interno dell’organismo. Alcuni individui hanno riscontrato sonnolenza, sudorazione eccessiva dopo aver assunto le bacche e gli estratti del biancospino, situazione probabilmente causata da un dosaggio eccessivo della sostanza o ad una forma di allergia nei confronti della pianta.

 

BIANCOSPINO: curiosità in cucina e ricette

Tra le ricette che vede come protagonista le bacche del biancospino  c’è la marmellata fatta in casa che risulta una bontà  per un ottima prima colazione, da spalmare sopra del pane tostato, appena uscito dal forno.

 

Marmellata di bacche di biancospino:

Ingredienti: una manciata di bacche di biancospino, stevia q.b. un baccello di vaniglia, guar, un po’ di acqua.

Preparazione: Prendete le bacche più grosse del biancospino; dopo averle lavate perfettamente, in acqua rigorosamente fredda, mettetele in una pentola capiente. Riempite la pentola con dell’acqua e fate cuocere il tutto a fiamma moderata. Potrete togliere le bacche dal fuoco quando si saranno completamente ammorbidite. A questo punto potete prendere il vostro settaccio e passarle delicatamente, per ottenerne la polpa. Aggiungete la vaniglia e la stevia. Mescolate il tutto, utilizzando un cucchiaio di legno. Rimettete sul fuoco, continuando a mescolare, aggiungete un pizzico di farina di guar finché la marmellata non avrà raggiunto la consistenza ideale. Quando la marmellata è ancora calda, va messa nei barattoli, che avrete sterilizzato. Chiudeteli con i coperchi ermetici, teneteli a testa in giù fino a quando non si saranno raffreddati. I barattoli vanno conservati in una stanza buia e fresca.

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